Pneumatici morbidi, caldo e la pista di Miami: combinazione letale
Ancora presenti anche nella seconda sessione di qualifiche, Verstappen e Leclerc si confermano in testa. La griglia di partenza del Gran Premio di Miami sarà la stessa della Sprint, ma gli elementi di interesse emersi dalla sessione sono molteplici.
La prima nota degna di nota, riguarda la sensibilità nella gestione degli pneumatici morbidi su una pista così impegnativa per le gomme, con temperature dell’asfalto che superano i 50 gradi. La mescola soft si è rivelata un enigma per tutti, con McLaren e Mercedes che hanno addirittura provato almeno una volta con gomme medie in Q3, a causa delle difficoltà incontrate con la gomma “rossa”.
Dopo aver portato in temperatura la mescola morbida, le sollecitazioni nei settori veloci e nelle fasi di trazione, cruciali per il tempo sul giro, rischiavano di surriscaldarla con facilità. Questo ha portato molti piloti a tentare di spingersi oltre i limiti nell’ultimo tentativo, finendo però immediatamente al di fuori della finestra ideale di temperatura, con conseguenti errori di guida e giri scarsi, simili a quanto accaduto a Norris nella qualifica della Sprint. Questa situazione particolare evidenzia quanto sia importante la gestione delle temperature durante la gara stessa.
La Scuderia Ferrari non ha eliminato
Analizziamo nel dettaglio i dati di confronto tra Verstappen e Leclerc nel loro miglior giro in Q3, poiché emergono diversi spunti interessanti, nonostante la differenza di soli 1,5 decimi. Nel primo settore, la Ferrari conferma l’elevato carico aerodinamico e un setup sospensivo abbastanza rigido per ottimizzare l’aerodinamica nelle curve veloci. Leclerc guadagna infatti 1 decimo alla curva 5 ed è più veloce anche alla curva 8. La velocità nel primo settore è stata un aspetto distintivo di tutta la qualifica, confermando che la Ferrari non ha scaricato l’aerodinamica della vettura, in vista di una gara dove minimizzare lo slittamento degli pneumatici per gestire le temperature sarà cruciale. In entrambi i lunghi rettilinei, la velocità massima delle due vetture è la stessa, 330 km/h nel primo settore e 338 nel secondo. Questo dato mostra che il carico aggiuntivo della Ferrari deriva principalmente dalle ali anziché dal fondo e dalla carrozzeria, con un’impostazione di base simile tra le due vetture. Tuttavia, Verstappen guadagna in entrambi gli allunghi, seppur di poco, confermando la trazione come punto di forza della RB20 e della sua Power Unit ex Honda, in particolare a velocità medie (oltre i 200 km/h).
La magia segreta di Verstappen
All’ingresso del tratto lento, Leclerc guadagna terreno sia in frenata che nelle curve 11 e 12, dove è richiesto un grande equilibrio tra i due assi. Tuttavia, il punto in cui Verstappen fa sempre la differenza è la curva 16. Questo punto è fondamentale per il tempo sul giro: controllare il sottosterzo in quel punto consente di inserirsi meglio nel lungo rettilineo successivo e di tornare prima sul gas, con un notevole vantaggio cronometrico. Da quando si corre su questa pista, abbiamo sempre visto Max Verstappen fare la differenza in quel punto, e anche nella qualifica del 2024 non fa eccezione. L’olandese guadagna quasi 2 decimi sul rivale proprio tra la percorrenza e l’uscita della 16, riuscendo a limitare gli effetti del sottosterzo e ad accelerare meglio in trazione. Una vera magia di guida che si ripete anno dopo anno.
Indicatori praticamente identici
Un ultimo dato interessante è che gli indicatori aerodinamici calcolati sono praticamente identici tra le due vetture: stessa velocità massima, minima variazione nell’indice di carico e deviazione standard delle velocità identica fino al terzo decimale. Ciò indica un equilibrio sostanziale tra le due vetture sul giro completo, in particolare dal punto di vista aerodinamico. Resta da vedere come RedBull sia in grado di far funzionare meglio il fondo rispetto alla Ferrari, che dovrà probabilmente ricorrere leggermente più alle ali. Sarà interessante valutare questo aspetto dopo gli aggiornamenti di Imola.
Gli spunti per la gara: duello tra Ferrari e Redbull e incognita McLaren
In vista della gara, Verstappen parte da favorito, ma potrebbe trovare alcuni ostacoli nel suo tentativo di fuga solitaria. Il surriscaldamento delle gomme potrebbe limitare il Campione del Mondo a esprimere appieno il potenziale della sua RedBull per controllare le temperature. Anche se la gara si disputerà con mescole medie e dure, meno sensibili rispetto alle soft, la prima parte con il pieno sarà comunque impegnativa per le coperture, impedendo alla RB20 numero 1 di allontanarsi immediatamente. Leclerc ha sottolineato l’importanza di mantenere il DRS su Verstappen nei primi giri per restare al suo passo. Inoltre, mantenere le gomme e la Power Unit a una temperatura ottimale potrebbe portare ad un vantaggio tattico, rinunciando a seguire troppo da vicino il pilota olandese. La Ferrari punta su una migliore gestione delle gomme durante la gara, anche grazie al maggior carico aerodinamico, e sarà interessante vedere se le prestazioni rimarranno simili o se saranno diverse rispetto alla Sprint, soprattutto con il serbatoio pieno. Infine, resta da vedere il comportamento della McLaren, in particolare quella aggiornata di Lando Norris. Le alte temperature potrebbero penalizzare la monoposto di Woking, ma il pacchetto aerodinamico portato sulla MCL38 sembra avere funzionato bene a tratti. Nonostante le difficoltà con le gomme soft, Norris potrebbe essere la sorpresa della gara, poiché tutto è ancora da scoprire.