Una sfida inutile che alla fine si è rivelata drammatica.
Detestabile questo recupero con la Fiorentina, spostato di 77 giorni sotto il diluvio generale. Qualcuno ha temuto, per un attimo, un secondo rinvio da incubo. Più che giugno sembrava gennaio, e il terreno pesante alla fine ha presentato il conto al ginocchio sinistro di Scalvini. Altro che festa di fine anno, è stato il momento dei saluti: quello di Orsato alla Serie A, quello di Italiano alla Fiorentina, quello dell’Atalanta al terzo posto, quello di Scalvini agli Europei.
RIFLETTENDO A POSTERIORI
Gasperi non ha voluto rinunciare a nulla, fino alla fine. Con la Coppa in mano accanto al pass per la Champions, ha schierato comunque il suo miglior undici, senza ripensamenti su vacanze o nazionali. Desiderava migliorare ulteriormente, sorpassare la Juve, conquistare il terzo posto. E lo desiderava tutta la squadra, che per ben due volte ha rimontato lo svantaggio della Fiorentina. Lo desiderava lo stesso Scalvini che, dopo un errore sul gol di Gonzalez, ha calciato con potenza dalla distanza segnando un gol che mostrava la sua duplice natura: difensore ma anche centrocampista offensivo, una versatilità che sarebbe stata preziosa per la Nazionale di Spalletti. Lo sarà, senz’altro. Ma intanto resta il rammarico: due giorni prima il grande festeggiamento, due giorni dopo le mani tra i capelli. E l’Atalanta ha comunque perso. Riflettendo a posteriori…
GASPERINI
Il terzo posto è sfumato, ma Bergamo guarda al primo. I tifosi sognano e Gasperini li lascia sperare, consapevole di avere un ruolo in questa incessante corsa al miglioramento, alla ricerca di un livello sempre più elevato, coronata dalla Coppa. E poiché l’Atalanta, con i conti sempre in ordine, con le plusvalenze che incrementano di anno in anno, non opterà per nessuna delle prime due modalità descritte dal tecnico per ambire alla vetta – stipulare contratti incredibili e accumulare debiti o non cedere nessuno e continuare ad acquistare – guarda a se stessa, alla sua essenza (europea) e intanto pensa solo al Real Madrid e alla Super Champions. Difficilmente quindi Koopmeiners resterà: di fronte a un’offerta “inaccettabile” però, potrà essere l’unico sacrificabile in cambio di un rimpiazzo adeguato. Già questo, per l’Atalanta, è un passo avanti.