Un avvenire incerto, ma…
Per un periodo prolungato, durante l’annata che lo ha condotto a ottenere il suo quarto titolo mondiale, Max Verstappen è stato al centro delle speculazioni di mercato: il tumulto che ha influenzato il team Red Bull all’inizio della stagione e poi il calo di prestazioni della RB20 nella seconda parte del campionato hanno agito da ‘carburante’ per il richiamo della Mercedes. Toto Wolff avrebbe desiderato molto vedere il talentuoso pilota olandese indossare i colori d’argento, ma alla fine Verstappen ha mantenuto il contratto stipulato con la Red Bull, il quale scadrà solamente a fine 2028.
Il campione di Hasselt non ha mai celato la sua lealtà verso la Red Bull e la sua intenzione di rimanere nel team di Milton Keynes almeno fino alla scadenza del suo contratto. Tuttavia, lui e il suo staff hanno ripetutamente sottolineato il desiderio di disporre sempre di un veicolo competitivo. Non sorprende quindi che il calo di prestazioni della vettura fornita quest’anno a Verstappen generi qualche preoccupazione per il futuro, specie in vista della rivoluzione normativa del 2026.
L’importanza della prestazione
A esprimere queste riflessioni è stato Jos Verstappen, genitore di Max, che ha rilasciato un’intervista al portale olandese Formule1.nl. “Max rimarrà? Molto dipende da ciò che accade qui alla Red Bull. Se l’anno prossimo riusciranno a operare nel modo giusto e saremo in grado di competere ai vertici, allora Max rimarrà“. Il messaggio sottinteso è evidente: in caso contrario, il beniamino del pubblico orange potrebbe esplorare altre opportunità.
Il 2026, con la prima power unit completamente progettata a Milton Keynes, rappresenta un’incognita ancora maggiore: “La power unit Red Bull? Non ho molte informazioni. Il programma procede in linea con le aspettative – ha affermato papà Verstappen – ma nessuno può prevedere quanto saranno efficaci il motore e il veicolo nel 2026. Questo lo scopriremo solo quando saranno realmente in pista.”