Da quasi due decenni è sempre dalla stessa parte. Sempre con gli stessi colori addosso. Quasi fosse una seconda pelle.
Andrea Paroni, 34enne portiere friulano sconosciuto a molti esperti del grande calcio, è da ieri entrato nel libro dei record del pallone nostrano. Lo ha fatto firmando la proroga di contratto che lo legherà alla Virtus Entella per un’altra stagione. La diciassettesima per lui in biancoceleste. Un primato di durata e fedeltà che nessun altro giocatore può attualmente vantare nel calcio professionistico nazionale.
LA STORIA –
Cresciuto nel vivaio dell’Udinese, Paroni è approdato a Chiavari quando ancora non era neppure maggiorenne. Era l’estate 2008. Una vita fa. Ma da allora non si è più spostato, partecipando da protagonista alla stesura delle pagine più importanti nella storia del club ligure. Tante, tantissime, le emozioni vissute con la maglia dei Diavoli Neri. Dalla prima storica promozione in Serie B, ottenuta nel maggio 2014, al gol decisivo realizzato al Casale nei play-off di Serie C2 due anni prima, passando per il rigore respinto al genoano Lapadula che ha valso il raggiungimento di un altro traguardo mai conseguito prima dall’Entella: gli ottavi di finale di Coppa Italia e la visita non programmata all’Olimpico giallorosso.
GIOIE E DOLORI –
In 17 anni di Entella per lui non sono arrivati solo successi. Le retrocessioni (due dalla B alla C), le mancate promozioni, gli scalzamenti subiti dai colleghi neo-arrivati che lo hanno costretto a fare loro da guardia-spalle. Specialmente negli ultimi anni. Un ruolo, quello di dodicesimo, che Paroni ha accettato in silenzio. Da buon friulano. Lasciando che fosse il campo a parlare e contentandosi di rispondere ‘presente’ quando era necessario. “Non servono didascalie di accompagnamento – scrive oggi il presidente della Virtus Entella, Antonio Gozzi – Andrea è uno degli ultimi simboli di un calcio fatto di passione, di amore, di fedeltà verso i propri colori, di attaccamento alla maglia e di sentimenti. Siamo orgogliosi di averlo con noi e ancora una volta voglio ringraziarlo per quello che ha dimostrato, per come è”.
Dopo 17 anni tutto è cambiato, dentro e fuori Chiavari. Ma Paroni è sempre lì. Dopo aver attraversato quattro campionati diversi, dal semi-dilettantismo della D ai riflettori della B. Dai derby con la Lavagnese a quelli con il Genoa. Perché per Andrea la famiglia biancoceleste vale più di tutto. Anche del campo e di un posto da titolare garantito a cui il giocatore più fedele del calcio italiano può anche rinunciare.