sabato, Settembre 14, 2024

Da Agliana alla leadership del Giro d’Italia: La Diddi e il debutto di Pogacar

Il trionfo di Tadej Pogacar

Il primo settembre 2013, Tadej Pogacar, il straordinario vincitore del Giro d’Italia da poco terminato, partecipò in Toscana alla sua primissima competizione come studente. Non ancora quindicenne, essendo nato nel settembre del 1998. La gara a cui partecipò con una squadra giovanile slovena era una classica di alto livello per i giovani, la Coppa Dino Diddi che festeggiava in quella stagione la sua 66° edizione. Pogacar tornò alla competizione pistoiese di Agliana anche l’anno successivo, quando gli sloveni dominarono la gara con la vittoria di Mitja Zupancic e il secondo posto di Jerman Ziga. Tadej concluse nel gruppo e gareggiò nuovamente in Toscana nel 2016 come juniores, arrivando terzo nella gara con arrivo in salita a Groppo di Tresana e trionfando nel Giro della Lunigiana a tappe. Gli organizzatori delle due gare furono a salutare Tadej Pogacar quando il Giro arrivò a Lucca. Un incontro per scambiarsi saluti e ricordi delle competizioni passate.

Un Dirigente Soddisfatto

“Abbiamo tifato tutti per lui – afferma Vettori – un giovane eccezionale e disponibile. Noi della Coppa Diddi abbiamo sempre avuto e continuamo a mantenere un ottimo rapporto con i dirigenti sloveni che ogni anno partecipano con due squadre alla gara”. L’anno scorso, ricordiamo che fu presente e premiato prima della partenza Mirko Pogacar, il padre di Tadej, che guidava il Pogi Team UAE Generali, una fucina di giovani ciclisti sloveni promettenti da cui è emerso anche Tadej fino a diventare un grande campione, apprezzato dal pubblico per il suo sorriso, la sua simpatia, i suoi gesti, come dimostrato di recente alla corsa rosa. Tadej, ci raccontò suo padre, era uno dei più attivi e combattivi nella “Diddi”, una gara prestigiosa che gli ha regalato un’esperienza unica. Tutti quindi ad Agliana a sostenere il vincitore del Giro d’Italia 2024 che ha scelto la strada del ciclismo seguendo l’esempio di alcuni amici, e vista la sua prestanza e le sue imprese, Tadej ha effettivamente fatto la scelta giusta nel campo sportivo.

Antonio Mannori

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