Analisi delle prestazioni di Charles Leclerc a Imola
di SIMONE PELUSO (IMOLA)
Le dichiarazioni di Charles Leclerc
“Non comprendiamo cosa ci manchi nelle curve 2 e 3 o nel primo settore. L’adeguata preparazione delle gomme è essenziale, ma la situazione è strana. Abbiamo testato molte cose, ma il problema rimane costante nelle stesse curve”. Così commentava a caldo le qualifiche di Imola Charles Leclerc, ancora deluso per aver perso la pole position proprio nel primo settore.
Il problema delle gomme sulla SF-24
Il pilota monegasco ha puntato direttamente o indirettamente il dito sul problema che affligge la SF-24 fin dalla sua progettazione: il corretto riscaldamento delle gomme nel giro di lancio, che impedisce di sfruttare appieno il loro potenziale sul giro secco. Questo va contro la tendenza della stagione precedente, quando la SF-23 eccelleva in qualifica più che in gara.
Raggiunto da FormulaPassion.it, l’ingegnere capo di Pirelli Simone Berra ha cercato di spiegare il divario accumulato da Leclerc nel primo settore sulla base dei dati raccolti nel weekend di Imola.
Analisi dell’ingegnere capo di Pirelli
“A mio parere, il divario accumulato dalla Ferrari nelle prime curve non dipende dal riscaldamento delle gomme o dal bilanciamento dell’auto – afferma Berra – Qui a Imola non abbiamo avuto problemi in tal senso: qualcuno ha avuto qualche difficoltà a ottenere le massime prestazioni, ma la mescola C5 (la mescola più morbida di Pirelli, ndr) ha funzionato bene in qualifica per tutti. Ha garantito un surplus di prestazioni di circa 4-5 decimi, in linea con le nostre aspettative”.
“Sicuramente, nel tempo di Verstappen nel primo settore c’è anche un vantaggio, seppur minimo, dovuto alla scia di Hulkenberg, ma è innegabile che nelle prime due chicane la Red Bull sia una vettura più stabile e performante della Ferrari, e questo ha fatto la differenza. Leclerc ha dichiarato di avere più difficoltà nell’utilizzo dei corvi rispetto alla Red Bull, specialmente nel primo settore, e ha preferito essere meno aggressivo per non compromettere le prestazioni successivamente. Pertanto, direi che si tratti più di prestazioni della vettura che della gomma in sé, soprattutto perché la Ferrari è stata molto competitiva nel secondo e terzo settore. Inoltre, nel primo settore di Imola ci sono poche curve ad alta velocità e la mescola più morbida ha dovuto lavorare con temperature piuttosto elevate (anche 48°C sull’asfalto, ndr). Quindi, non vedo un problema di riscaldamento delle gomme” conclude Berra.