Europei Indoor, l’idea bizzarra: arriveranno le “lepri a LED” nel mezzofondo!
APELDOORN – Ci siamo, ci separano poche ore dall’inizio dei Campionati Europei di Atletica Indoor 2025, che si svolgeranno dal 6 al 9 marzo all’Omnisport di Apeldoorn.
Una notizia sta facendo scalpore nel mondo dell’atletica: per la prima volta in un evento di un campionato internazionale valido per la conquisto di medaglie, verrà impiegata la tecnologia Wavelight, cioè il sistema di luci LED che lampeggiano lungo la corsia interna della pista per assistere gli atleti nel mantenere un ritmo prefissato. Annunciata da European Athletics e rilanciata su X da CITIUS Mag, questa novità non manca di suscitare un grande dibattito: è davvero un’innovazione necessaria? Quanti, con le medaglie in palio, si lasceranno guidare da queste luci?
Un passo indietro: cosa consiste la Wavelight e come funziona? Per chi non fosse molto esperto in materia, sebbene ormai sia da diverse stagioni che la vediamo in azione, la Wavelight, introdotta per la prima volta da World Athletics nel 2019, è un sistema di luci colorate (verde e blu) posizionato lungo il bordo interno della pista. Queste luci lampeggiano secondo un ritmo specifico, definito in base a un tempo obiettivo, aiutando gli atleti a mantenere una velocità regolare durante le gare. L’intento dichiarato è duplice: da una parte, “aiutare” gli atleti a raggiungere prestazioni straordinarie, come record mondiali o tempi stabiliti; dall’altra, arricchire l’esperienza per il pubblico, rendendo le competizioni più visive e coinvolgenti, come sottolineato dal direttore operativo di Wavelight, Bram Som, in un precedente articolo di Sports Business Journal.
Questa tecnologia, già adottata in diversi eventi di alto profilo sin dal record mondiale nei 5.000 metri di Joshua Cheptegei nel 2020, era inizialmente concepita per allenamenti e meeting internazionali, come quelli della Wanda Diamond League. Tuttavia, la notizia di oggi rappresenta un cambiamento significativo, non si sa quanto favorevole per l’atletica: l’introduzione della Wavelight ai Campionati Europei Indoor 2025 costituisce un’innovazione senza precedenti per un evento competitivo ufficiale, come dichiarato dalla direttrice di TIG Sports & Events, Noor Van der Lugt: “Siamo i primi a impiegare la Wavelight in un contesto competitivo, e ciò segnerà una vera e propria rivoluzione”. Forse sì, ma potrebbe anche essere il contrario.
Nonostante i vantaggi promessi, la scelta di European Athletics ha scatenato una serie di critiche, evidenti nei commenti su X e in articoli specializzati. Molti appassionati e atleti temono che le Wavelights possano snaturare l’atletica, riducendo il ruolo della strategia e dell’istinto dei corridori. “Questo è ridicolo… lasciate che gli atleti usino il cervello”, ha twittato un utente, mentre altri hanno definito l’introduzione delle luci un’ulteriore “semplificazione” dello sport, che favorirebbe i record cronometrici a discapito della competizione reale.
D’altro canto, i sostenitori della Wavelight mettono in evidenza i suoi numerosi vantaggi e probabilmente su questo puntano ad Apeldoorn. Infatti, per gli atleti, le luci forniscono un supporto pratico durante le competizioni, consentendo loro di concentrarsi sulla prestazione senza fare affidamento esclusivamente su pacer o sulla propria percezione del ritmo. Questo sarebbe particolarmente utile nelle gare indoor, dove le distanze più brevi e i ritmi intensi possono complicare il mantenimento di una velocità uniforme. Inoltre, come evidenziato da World Athletics, la tecnologia arricchisce l’esperienza per il pubblico, trasformando ogni corsa in una sfida visiva contro i record storici, con un impatto spettacolare e immediato.
Naturalmente, chiunque conosca l’atletica sa che l’enfasi sulla prestazione cronometrica in un Campionato è per lo più secondaria rispetto alla conquista di medaglie, per le quali è necessario adottare strategie specifiche. Lo scenario più probabile è che le Wavelight vadano in fuga in quasi tutte le gare, lasciando gli atleti a contendersi il vero fulcro della questione, vale a dire la vittoria. Forse solo Jakob Ingebrigtsen potrebbe essere interessato alla lepre, ma ricordiamoci che anche a lui sta a cuore accrescere il suo bottino di ori, piuttosto che puntare su record, in un contesto dove non ci saranno “lepri umane” a guidarlo almeno nelle prime fasi delle gare.