domenica, Aprile 20, 2025

Ferrari ambisce al titolo: la situazione ora si fa più favorevole.

Di Carlo Platella
La vittoria messicana di Carlos Sainz non lascia più posto a incertezze. Le novità di settembre hanno ridato slancio alla Ferrari, che da Monza ha contrastato la McLaren in 4 delle 5 gare, mantenendo un ritmo notevole anche a Singapore. Non si tratta di un segno di superiorità, ma di un eccitante equilibrio tra le squadre di Woking e Maranello che anima la competizione per il titolo dei costruttori. Nel frattempo, la Red Bull è sempre più relegata al ruolo di terza forza, con il campionato di Verstappen in una situazione più precaria di quanto si potesse immaginare.

Coperta più lunga

Il secondo trionfo stagionale di Carlos Sainz si registra su un tracciato che non era certamente complicato per la Ferrari, ma nemmeno tra i migliori. Negli anni recenti, le Rosse hanno sempre mostrato un’eccellente agilità a basse velocità, insieme a un ottimo spunto in trazione, caratteristiche preziose per le numerose curve lente del circuito messicano. Eppure, nella modernità Ferrari non aveva mai dominato a Città del Messico, rivelando che per prevalere nel tecnico autodromo Hermanos Rodriguez fosse necessario molto di più che un’auto “da città”.

Il fondo di Monza, la nuova ala di Singapore e il lavoro effettuato durante la pausa di ottobre hanno allungato la coperta della SF-24, con un anteriore più preciso che consente di spingere di più anche sul posteriore, accentuandone l’efficacia in trazione. Questo facilita il compito della squadra, che ha svolto un eccellente lavoro di preparazione per la trasferta messicana, tanto che l’assetto iniziale è stato solo leggermente modificato durante il weekend. La vittoria finale è il frutto di una monoposto robusta e di un’esecuzione nuovamente impeccabile.

© Copyright: Bearne / XPB Images

Vittoria costruita al sabato

Nonostante il risultato, in gara la Ferrari non dimostra un netto predominio di passo sulla McLaren, che continua a essere l’avversaria principale. Il ritmo di Lando Norris è difficile da giudicare nella prima parte, bloccato da Verstappen, mentre inizia il secondo stint allineato con le Rosse per avvicinarsi poi nell’ultimo terzo di gara. “Credo che oggi fossimo i più veloci alla fine”, conferma il britannico dopo la bandiera a scacchi. Sicuramente i doppiaggi favoriscono la rimonta su Leclerc, ma sembra chiaro che alla fine la MCL38 goda di 1-2 decimi di vantaggio sulla vettura italiana.

La chiave del successo di Sainz e Ferrari si trova quindi al sabato, puntando ancora una volta sulla qualificazione, consapevoli delle difficoltà di sorpasso. Il Cavallino raccoglie i frutti del costante miglioramento nella preparazione delle gomme per il giro secco, insieme a una guida impeccabile del pilota spagnolo. Il tutto mentre Piastri si ritrovava in difficoltà nel Q1 e con Lando Norris che nelle interviste ammetteva l’impotenza di fronte a una Ferrari ora incisiva anche al sabato.

Carlos Sainz (Ferrari) esulta per la vittoria in Messico
© Copyright: Charniaux / XPB Images

Mondiale apertissimo

Con quattro Gran Premi ancora da disputare, si profila un duello diretto che ripropone la storica rivalità tra le scuderie di Woking e Maranello. Ferrari ha dalla sua una coperta più estesa rispetto all’estate, offrendo una varietà maggiore di opzioni di assetto grazie anche al carico aerodinamico aggiuntivo fornito dalla nuova ala di fine settembre. A queste si uniscono le modifiche interne suggerite da Vasseur, riguardanti potenzialmente la flessibilità dell’ala anteriore e/o la meccanica delle sospensioni. Rimangono in sospeso ancora degli aggiornamenti che il Team Principal ha annunciato per la penultima gara in Qatar, una tempistica inusuale che solleva interrogativi su un possibile bluff.

La McLaren deve assorbire la seconda sconfitta consecutiva, ma con la consapevolezza che il potenziale per vincere non è mai diminuito. Secondo Norris, il fondo introdotto in Messico ha portato a un guadagno marginale, ma questa sensazione potrebbe essere alterata dal scarso carico applicato in condizioni di aria rarefatta. Tuttavia, l’elemento più significativo è un altro, cioè che anche l’ultimo pacchetto di aggiornamenti non sembra aver compromesso il bilanciamento o la guidabilità della MCL38.

Si dirige ora in Brasile, su un circuito da alto carico e curve lunghe a velocità media che preannunciano una McLaren in grande forma. Queste stesse caratteristiche coincidono con quelle che erano le lacune più evidenti della Ferrari nella stagione europea, diventando un ulteriore banco di prova per i progressi del Cavallino. Nel weekend, inoltre, ritorna il formato Sprint e con una gara tradizionalmente molto strategica, fattori che rendono il risultato tutto tranne che scontato.

F1 GP Messico 2024, Città del Messico: Lando Norris (McLaren) | Foto: XPB Images
Photo Bearne / XPB Images

Gli spettri Red Bull

La difesa del titolo piloti è ancora nelle mani di Verstappen e della Red Bull, ma le loro certezze vacillano sempre più. Verstappen, sesto al traguardo dopo la penalità, non può che preoccuparsi di fronte a un passo gara comunque incolmabile rispetto a Ferrari e McLaren, con un distacco di oltre mezzo secondo al giro da Sainz nel primo stint. L’alibi è che il Messico non fosse un tracciato facile per i campioni del mondo. Le condizioni di scarsa aderenza amplificano l’irrequietezza della RB20, che è oltretutto carente nella configurazione a massimo carico utilizzata a Città del Messico.

La sensazione è che gli aggiornamenti di Austin abbiano effettivamente indebolito la monoposto, ma la modifica rimane insufficiente per competere per la vittoria. La Red Bull è ormai la terza forza in pista. Il talento alla guida e l’aderenza dei pneumatici nuovi sul giro secco consentono a Verstappen di qualificarsi comunque nelle primissime posizioni, risuonando con la Ferrari del 2023. Le gare di San Paolo, Las Vegas e Qatar, però, offriranno numerose opportunità di sorpasso, riducendo l’importanza della qualifica. Inoltre, permane la preoccupazione per l’affidabilità. Verstappen ha montato il quinto motore sette Gran Premi fa in Belgio e, pur considerando la rotazione con le unità precedenti, appare difficile che l’olandese possa affrontare altri quattro weekend senza subire una penalità in griglia.

Verstappen (RedBull) in Messico
© Copyright: Charniaux / XPB Images

Doppio sorpasso

Il weekend di Città del Messico certifica il sorpasso della Ferrari ai danni della Red Bull, ora terza nella classifica costruttori. Una situazione che solo pochi mesi fa sarebbe sembrata incredibile al solo pensiero. Tuttavia, il cambiamento di gerarchie non è stato repentino, ma ha avuto inizio oltre un anno fa. La rimonta McLaren ha le sue radici nel cambio di strategia adottato a Baku nel 2023, su cui poi si sono costruiti ulteriori sviluppi. Durante la passata stagione, invece, la Ferrari ha intrapreso un lungo lavoro di studio per trasformare il DNA delle proprie vetture, passando da macchine bizzarre e velocissime sul giro secco a veicoli docili e costanti in gara. Parallelamente, la Red Bull proseguiva un percorso di sviluppo che ha silenziosamente compromesso la guidabilità, conducendo alla situazione attuale. Un’incertezza che sicuramente insoddisfa Verstappen, ma che giova allo spettacolo di questo campionato.

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