Di Carlo Platella
Ad Abu Dhabi si attribuisce un campionato dei costruttori che la McLaren non conquista dal 1998, contro una Ferrari che cerca un titolo dal 2008. Questo basta a intensificare la tensione tra le due scuderie, ma l’espressione dei protagonisti nel paddock di Abu Dhabi rivela una serenità quasi surreale. In questo contesto, le polemiche tra Russell e Verstappen, accompagnate dall’intervento dei rispettivi Team Principal, contribuiscono a rievocare l’atmosfera del giovedì arabo di tre anni fa.
Serenità apparente
Gli emissari di Woking e Maranello si guardano bene dall’esporsi di fronte ai giornalisti, restii a rivelare chi sia il favorito alla vigilia. “In passato, questa non è stata la nostra pista ideale”, risponde Norris. “Sulla carta, loro hanno un buon potenziale qui”, ribatte Leclerc. È un continuo scambio di dichiarazioni tra Ferrari e McLaren, che trova un equilibrio in una pista neutra, la quale, a differenza delle ultime due, non favorisce in modo particolare la SF-24 o la MCL38. A fare la differenza, piuttosto, sarà l’esecuzione del weekend, ambito in cui la Ferrari ha brillato di più nel 2024. “Penso che abbiamo sempre avuto prestazioni di altissimo livello e questo è il motivo per cui siamo ancora in lizza per il titolo costruttori”, ricorda Leclerc.
Proprio riguardo l’esecuzione, il debutto in Formula 1 di Arthur Leclerc non arriva in un momento ideale, dato che prenderà il posto di Sainz nella prima sessione di libere. Charles dedica molte parole per celebrare il traguardo del fratello, consapevole che gli investimenti sulla sua carriera hanno costretto il padre a mettere quella di Arthur in pausa. La sessione che Leclerc Jr. disputerà ad Abu Dhabi rappresenta un felice epilogo, ma priva Carlos Sainz di 60 minuti preziosi per massimizzare le sue prestazioni e quelle della Ferrari nel weekend più significativo dell’anno.
Tra le due fazioni si percepisce comunque un’aria distesa, con sorrisi in entrambi i box quasi come se non ci fosse in palio un titolo mondiale o se le squadre non fossero reduce da altre 23 gare. Nell’ultimo Gran Premio della stagione più lunga di sempre, un elemento cruciale sarà la lucidità, non solo dei piloti, ma soprattutto di meccanici e ingegneri. A essere stanchi ad Abu Dhabi non sono soltanto i motori.
L’altra contesa
Alla vigilia del Gran Premio decisivo per il Mondiale, però, i riflettori si dirigono altrove. Tutte le attenzioni sono sulla controversia scoppiata tra Verstappen e Russell, con il campione del mondo irritato per il comportamento dell’inglese nei riguardi dei commissari dopo le qualifiche in Qatar, definito dall’olandese come “inaccettabile” e che “non ho mai visto in tutta la mia carriera”. Russell attende meno di un’ora per rispondere, senza mezzi termini: “Quando non ha la macchina più rapida, ad esempio a Budapest, si schianta contro Lewis, si arrabbia con tutto il suo team e perde il controllo”.

Le dichiarazioni di Russell riassumono la portata di una controversia nella quale entrano in gioco anche i Team Principal. Ad Horner, che giudica isterico il comportamento del britannico, risponde prontamente Toto Wolff, apparso in modo inaspettato in borghese all’incontro tra Russell e i giornalisti per definire il collega come “un piccolo Terrier che abbaia”. Quest’anno la scena ad Abu Dhabi è tutta per Ferrari e McLaren, ma gli scambi tra Mercedes e Red Bull dimostrano come le conseguenze del loro gran finale del 2021 siano tutt’altro che esaurite.
Nostalgia del 2025
Si percepisce anche un’aria di nostalgia nel paddock, in un giovedì che per molti segna l’inizio dell’ultimo fine settimana. Oltre ai vari Colapinto, Magnussen, Bottas e Zhou, chi continua a esprimere affetto per la propria squadra è Carlos Sainz, che accoglie anche i saluti di Charles Leclerc, con il monegasco che sottolinea la solidità del loro rapporto nonostante le tensioni in pista. L’addio degli addii, però, è quello di Lewis Hamilton, che al momento, perlomeno verbalmente, è più concentrato sui successi ottenuti con la Mercedes anziché sul Cavallino.

Tuttavia, c’è chi guarda già al 2025, a partire da Verstappen, desideroso di conquistare il suo quinto titolo e che racconta di una Red Bull impegnata su diverse soluzioni per migliorare i difetti residui della RB20. Meno ottimista ma sempre pungente è Fernando Alonso, che non vede l’ora di collaborare con Adrian Newey, figura con la quale dice di aver avuto esperienze in passato, ma che ha sempre rispettato. Lo spagnolo spera che i prossimi regolamenti gli permettano di avere tra le mani la migliore vettura del gruppo, un’esperienza che ricorda di aver vissuto soltanto nel WEC con Toyota. Proprio il personale di Toyota inizia a muoversi nel paddock con le uniformi del Gazoo Racing Team, a ricordare come, quest’anno, oltre a Honda e General Motors, anche il colosso nipponico sia entrato nel mondo della Formula 1.