Il test Pirelli impone nuove dinamiche: simulazione del passo gara piรน precisa
La seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Messico non รจ stata sicuramente facile da monitorare.
Il test Pirelli, che prevedeva un confronto tra le gomme attuali e quelle in fase di approvazione per la prossima stagione, ha obbligato le squadre a mantenere statici gli assetti durante la sessione e ha imposto un programma dettato dalle necessitร del fornitore italiano.
D’altro canto, ciรฒ ha anche costretto tutte le squadre a seguire lo stesso programma, uniformato anche per quanto riguarda il carburante utilizzato, il che ha reso i risultati paragonabili. Tra la simulazione di giro secco e quella del passo gara, perรฒ, riteniamo che questโultima sia nettamente piรน attendibile: i team si sono alternati tra diverse mescole (alcuni utilizzando C4, altri C5, e alcuni addirittura la C6 programmata per la prossima stagione), rendendo la performance sul giro singolo molto dipendente dalla mescola utilizzata. In termini di passo gara, perรฒ, le caratteristiche e il trend di una monoposto possono essere analizzati in modo piรน affidabile.
Ferrari e McLaren sembrano iniziare in vantaggio
Detto ciรฒ, prima di esaminare i dati dei long run della sessione, possiamo riassumere le osservazioni sulla competitivitร del gruppo di testa, poichรฉ ci sono stati segnali significativi. Prima di tutto, la McLaren, che ha portato in Messico anche un modello di fondo completamente rinnovato per Lando Norris, ha comunicato di avere il potenziale per competere per le posizioni di vertice. Sebbene non perfetta dal punto di vista del bilanciamento, la MCL38 ha mostrato un buon carico aerodinamico, una solida fase di inserimento ed una generale buona gestione delle gomme. Di fatto, l’eccellente monoposto vista fino al Gran Premio di Singapore รจ sicuramente ancora presente, ma sembra avere come rivale agguerrita, oltre alla RedBull, anche la Ferrari. Le rosse hanno mostrato prestazioni molto buone nel venerdรฌ messicano, evidenziando soprattutto alcune caratteristiche particolari che sono i primi segnali di continuitร rispetto a quanto visto ad Austin.
La meccanica della SF24 sembra aver subito cambiamenti significativi
Il circuito messicano, infatti, permette assetti particolarmente aggressivi in termini di altezza da terra e rigiditร delle sospensioni; tuttavia, รจ necessario trovare un compromesso, soprattutto su questโultimo aspetto, dato che l’unico tratto di curve ad alta velocitร , dove un assetto rigido offre il massimo della prestazione, รจ il breve โsnakeโ del settore centrale, da curva 7 a curva 11. Tutte le altre curve del tracciato sono a velocitร medio-bassa, dove avere la capacitร di affrontare i cordoli con una certa indipendenza laterale delle sospensioni risulta fondamentale, oltre a garantire al pilota una grande fiducia in fase di frenata e una forte trazione in uscita curva, richiedendo quindi molto all’assetto meccanico dell’auto. Su questo tema, la Ferrari ha dimostrato di essere molto competitiva, fin dai primi giri e nonostante le limitazioni imposte dai test. Le due SF24 di Leclerc e Sainz hanno mostrato prove molto buone, sia nelle curve lente del primo settore, sia soprattutto nellโultimo settore, dove lโimpressione รจ stata quella di una rossa capace di affrontare perfettamente asperitร e cordoli senza perdere prestazione e di avere unโelevata reattivitร , anche in situazioni di accelerazione breve tra una curva e lโaltra. ร opportuno sottolineare che la Ferrari ha anche evidenziato velocitร di punta superiori rispetto alla concorrenza, probabilmente grazie a una mappatura piรน aggressiva. Il punto debole della SF24 sembra essere, invece, lo snake del secondo settore, ma solo in modalitร giro secco e non nei long run, praticamente una ripetizione di quanto osservato ad Austin. Considerando il comportamento della monoposto, sembra che qualcosa sia cambiato dal punto di vista delle sospensioni, sia dopo l’estate che dopo la pausa autunnale. Una rossa cosรฌ performante a livello meccanico rappresenta una novitร importante, poichรฉ l’impressione รจ che questa prestazione porti con sรฉ unโarea di funzionamento piรน ampia e una migliore gestione delle gomme, che si riflette poi in un ottimo passo gara e che, in condizioni di passo, รจ in grado di compensare (con margine) le carenze riscontrate, ad esempio, nelle curve veloci in assetto da giro secco. In sintesi, per la Ferrari, la SF24 sembra in grado di ambire a risultati importanti, ma dovrร confrontarsi con una McLaren molto determinata.
Mercedes e RedBull da esplorare
Analizzando i grafici, osserviamo tempi molto veloci per i due ferraristi nel primo e nel secondo stint (utilizzando le gomme C4 2024 e C4 2025 a turni alternati), con Leclerc che risulta il piรน rapido e convincente della prima simulazione e Sainz il piรน costante e veloce della seconda. Le medie sono nettamente favorevoli ai ferraristi, con Leclerc e Sainz a circa un decimo e mezzo di distacco, mentre le McLaren si trovano tra 2 e 4 decimi piรน indietro. Dietro di loro, attualmente troviamo la Mercedes, ma solo quella di Hamilton, dato l’incidente di Russell, che sembra in grado di sfruttare al meglio l’asfalto liscio della pista per mascherare i propri problemi di instabilitร aerodinamica. Infine, la RedBull rimane un’incognita, sebbene non particolarmente promettente: Verstappen รจ costretto a concludere la sua sessione anticipatamente a causa di un problema al motore, mentre Perez accumula distacchi consistenti in chiave passo gara. Naturalmente, il reale potenziale di Verstappen e della sua RB20 รจ ancora da scoprire, poichรฉ nella prima giornata praticamente non ha girato.
Premesse eccellenti, ma attenzione alla qualifica e alla partenza
In sintesi, il Gran Premio del Messico sembra promettere un eccellente spettacolo al grande pubblico, ma ci sono due fattori da considerare. Il primo รจ che lโaltitudine puรฒ influenzare in modo imprevedibile le prestazioni delle vetture durante le qualifiche, rendendo cosรฌ il risultato della sessione piรน incerto, con un passo gara che resta tutto da scoprire. In secondo luogo, anche dopo aver stabilito la griglia di partenza, la partenza stessa, con oltre 1.300 metri da percorrere per arrivare alla prima curva, rappresenta una roulette per chi si trova davanti, vanificando in qualche modo il lavoro svolto nella sessione di qualifica. Scopriremo chi si imporrร realmente.