Di Carlo Platella
Ferrari segna la sua terza vittoria nell’era Vasseur, ancora una volta su un circuito urbano. Il protagonista del giorno è Charles Leclerc, che tra le strade di Monaco ottiene un successo che, secondo il Team Principal, sarà molto utile per la sua fiducia in futuro. Anche la squadra rafforza la sua autostima, preparandosi a una battaglia a tre con Red Bull e McLaren che sembra destinata a proseguire a lungo.
La competizione
Il leader del Cavallino ricapitola la domenica nel Principato, lodando il lavoro degli automobilisti: “Sappiamo che non è stata la gara più emozionante dell’anno, ma con 77 giri sulle stesse gomme abbiamo chiesto a Charles di mantenere il ritmo e di girare 3 secondi più lento, e lui ha saputo amministrare tutto. Per Carlos la situazione era ancora più complessa. Doveva rimanere vicino a Piastri per coprire una possibile Safety Car, ma anche non lasciare troppo spazio a Norris su Russell. Per loro è stato frustrante, perché hanno chiesto più volte via radio se potessero accelerare, ma non era nei nostri interessi”.
Nel finale l’attenzione era rivolta al possibile pit-stop di Lando Norris, ma il Team Principal aveva altre preoccupazioni: “Ero più preoccupato di una possibile Safety Car alla fine e che potessero montare le gomme soft. Carlos però ha spinto per un giro e ha registrato un 1’15’’700’’, mentre prima girava in 1’17’’100’’, il che significa che aveva una riserva di ritmo enorme, non avendo mai forzato le gomme”.
Proprio Sainz riesce a salire sul terzo gradino del podio, nonostante una foratura in partenza lo avesse retrocesso in fondo al gruppo. “Al muretto non avevamo visto l’incidente alle nostre spalle”, spiega Vasseur. “Eravamo impegnati a parlare con Carlos per capire se potesse ripartire. Poi abbiamo visto la bandiera rossa e ci siamo accorti che c’era un altro incidente. Sicuramente quando ci hanno detto che non tutte le auto avevano passato la linea del primo settore e si doveva ricostruire l’ordine alla linea della Safety Car, è stata una buona notizia”.
La bandiera rossa ha di fatto eliminato tutte le variabili strategiche per la gara, visto che tutti i piloti hanno cambiato le gomme durante la neutralizzazione. Vasseur però non è d’accordo con chi propone di abolire questa regola: “Immaginate se fossimo stati a metà gara, la situazione sarebbe stata diversa. Alcuni si sarebbero già fermati e altri no, perciò alcuni sarebbero stati penalizzati se avessero dovuto fermarsi di nuovo, sarebbe stato ingiusto. Non esiste una regola perfetta per ogni situazione”.
Finalmente Leclerc
Il protagonista del giorno è però Charles Leclerc, apparso in grande forma per tutto il fine settimana anche a livello mentale: “L’anno scorso era un po’ nervoso già dall’inizio del weekend, mentre quest’anno era più sereno. Già dal primo giro delle prime libere ha avuto un weekend eccezionale, era velocissimo. Anche quando in Q1 ha raccattato una busta di plastica con l’ala anteriore e ha perso 2-3 giri, è rimasto tranquillo”.
“Penso che questa vittoria aumenterà molto la sua fiducia in sé stesso”, riflette il Team Principal, convinto che il successo a casa aiuterà notevolmente Leclerc nel suo percorso di crescita. “È una vittoria significativa. Negli ultimi anni sentiva il peso di vincere a Monaco. A volte ha commesso degli errori, come in Formula 2, mentre altre volte è stato sfortunato, come il guasto ai freni in Formula 1 con Alfa Romeo. Dopo questa gara però, sicuramente il suo approccio e la sua fiducia miglioreranno anche per i prossimi eventi”.
La crescita prosegue
La vittoria a Monaco rappresenta la seconda affermazione stagionale per Ferrari, confermando i progressi del progetto rispetto alla scorsa stagione: “Abbiamo fatto un passo avanti nella gestione delle gomme, anche se oggi non era un tema centrale. L’anno scorso avevamo una chiara visione della situazione: andavamo meglio in qualifica e faticavamo sugli stint lunghi, soffrivamo alcune curve più di altre. Abbiamo lavorato sulle nostre debolezze e compiuto un balzo in avanti. Questo ha un po’ compromesso la nostra performance in qualifica, ma è stato un vantaggio per la gara. Alla fine quest’anno stiamo accumulando molti più punti rispetto allo scorso. Significa che siamo sulla strada giusta”.
Vasseur tuttavia sottolinea come i recenti risultati non dipendano solo dalla vettura: “Parte del merito è della macchina e parte della messa a punto. Siamo migliorati in alcune aree, ma abbiamo anche cambiato il nostro focus. Abbiamo convinto tutti che i punti si assegnano la domenica. Questo significa che nella preparazione del weekend e nelle scelte di assetto devi concentrarti di più sulla gara e sta pagando. Sicuramente a Monaco l’attenzione è sulla qualifica, ma in Canada la musica sarà diversa. Quest’anno ci concentriamo molto di più sulla domenica”.
La sfida si fa intensa
A Monte Carlo, Ferrari riduce di 32 punti il distacco in classifica costruttori rispetto a Red Bull, riaprendo la lotta per il titolo. Il leader di Maranello però precisa: “Non ho mai detto che il campionato fosse chiuso. Ci sono ancora 16 gare e si possono guadagnare circa 500 punti. E penso che né Red Bull né Verstappen abbiano mai pensato di essere già campioni”.
“La motivazione è sempre stata alta, ma la vittoria è un’iniezione di fiducia per il team e i piloti. Non appena sei in condizione di vincere, poni più attenzione ai dettagli. È un effetto domino e fa parte della crescita degli ultimi mesi. La cosa peggiore però sarebbe pensare che sia tutto già fatto, perché arriveranno circuiti con caratteristiche diverse che avvantaggeranno McLaren e Red Bull. Fino alla fine dell’anno ci saranno alti e bassi”.
Il mese di maggio rafforza la convinzione di un grande equilibrio generale: “Guardando le ultime gare come questa, Miami, Imola ma anche Melbourne, eravamo tutti vicini, anche sugli stint lunghi. A Miami abbiamo impiegato 40 secondi per finire a 2 secondi da Max, mentre a Imola dopo 67 giri eravamo a 6 secondi. Ora siamo tre squadre a competere per la pole position e per la vittoria. A seconda dei circuiti, Red Bull, Ferrari e McLaren avranno vantaggi diversi. Dobbiamo essere opportunisti, perché l’anno scorso abbiamo perso molti punti, ma quest’anno siamo migliorati in questo”.
L’importanza della pressione
In conclusione, il Team Principal ribadisce l’importanza di mettere pressione ai campioni del mondo. L’errore di Verstappen in qualifica segue infatti quelli commessi durante le prove della settimana precedente: “Max ha commesso più errori a Imola che nelle ultime tre stagioni. Succede quando devi spingere di più. Se sei nella tua zona di comfort non commetti errori e penso che loro fossero in questa situazione. Non dobbiamo trarre conclusioni, torneranno più forti”.
“L’anno scorso avevamo un grande vantaggio”, continua Vasseur. “A volte riuscivamo a mettere in difficoltà durante le qualifiche, ma in gara avevano 4-5 decimi di vantaggio, e in queste condizioni non si è mai davvero a rischio. A Jeddah, Max partiva nono e dopo pochi giri era davanti, oppure in Austria rientrava per fare il giro veloce finale. Avevano un vantaggio di un pit stop nella strategia, e in queste condizioni un errore costava poco. Quest’anno però non è più così”.