Prove a Monte Carlo
Di Carlo Platella
Nel corso delle prove a Monte Carlo, la partnership Ferrari-Leclerc si dimostra in perfetta armonia, un evento raro quanto accaduto venerdì. Le caratteristiche della Ferrari sembrano colpire nei punti deboli della Red Bull, che soffre le asperità cittadine al punto da causare mal di testa a Max Verstappen. Il quadro al termine della giornata appare chiaro, anche se la tradizionale trasformazione del tracciato monegasco prevede una notte intensa di lavoro per i team, in vista delle qualifiche.
Regolazione dell’Altezza
Uno dei temi cruciali a Monte Carlo è la capacità delle vetture di assorbire gli ostacoli e le irregolarità dell’asfalto urbano. La sfida principale consiste nel trovare un equilibrio tra meccanica e aerodinamica, soddisfacendo due esigenze contrastanti. Da una parte, si cerca di mantenere l’auto bassa al suolo poiché il carico aerodinamico diminuisce con l’aumentare dell’altezza. Tuttavia, per mantenere l’auto bassa è necessario indurire le sospensioni, il che compromette la capacità di affrontare gli ostacoli e riduce il grip meccanico.
Già alla vigilia, Carlos Sainz prevedeva una Ferrari competitiva su questo aspetto specifico: “Non conosco l’assetto degli altri, né il loro compromesso tra carico aerodinamico e assorbimento delle asperità rispetto a noi. Sui circuiti cittadini, tuttavia, tendiamo a trovare un buon bilanciamento, anche se non so come gli altri si posizionino rispetto a noi”. Questa qualità è osservabile anche dalla sala stampa, dove le Ferrari si manifestano come le vetture meno influenzate dagli avvallamenti all’ingresso della Rascasse.
Il quadro è diametralmente opposto rispetto alla scorsa edizione, quando Charles Leclerc si lamentava della difficoltà di controllo della vettura, il cui comportamento su avvallamenti e cordoli rappresentava un netto peggioramento rispetto alla F1-75 del 2022. Attualmente, la Red Bull si trova in una situazione simile, bassa, rigida e complessa da controllare sulle irregolarità dell’asfalto cittadino. “Sto saltando come un canguro, mi viene mal di testa!”, ha esclamato un esasperato Max Verstappen, accompagnato dalle lamentele di Sergio Perez per la mancanza di grip all’anteriore.
Preparativi Notturni
Lo scorso fine settimana a Imola, i campioni del mondo hanno dimostrato di saper rivoluzionare l’assetto durante il weekend, riuscendo comunque a dominare. Tuttavia, l’impresa risulta ancor più ardua nel Principato, dove è essenziale costruire progressivamente fiducia nell’auto per spostare il limite sempre più avanti, cosa difficile da fare con modifiche dell’assetto all’ultimo momento. “Dopo aver vinto a Singapore, so quanto sia fondamentale scendere subito in pista e trovare subito una buona sintonia con l’auto dalle prime prove libere”, affermava Sainz giovedì. “Devi trovare il ritmo e, per farlo, devi prenderti dei rischi già nelle prove libere per capire lo stato dell’auto e delle gomme”.
Le parole del pilota spagnolo enfatizzano come a Monte Carlo sia dannoso nascondere il proprio potenziale. Acquista dunque rilievo il secondo posto di giornata di Lewis Hamilton, a 2 decimi da Leclerc, unico a restare sotto i 4 decimi di distacco dal ferrarista grazie ad una W15 che si dichiara più prevedibile e sicura rispetto al passato. Ferrari e Mercedes dovranno comunque confermarsi nella giornata più cruciale, senza poter riposare sugli allori, ma continuando a migliorare la messa a punto per anticipare l’inevitabile evoluzione del tracciato. “Il circuito evolve con un ritmo impareggiabile. Devi indovinare il livello di grip della prossima sessione, quali modifiche apportare all’assetto e come si comporteranno l’auto e il tracciato”, avverte un veterano del Principato come Fernando Alonso.
Autostima Necessaria
Come sempre, le squadre completeranno parte del lavoro nelle rispettive fabbriche a distanza. Grazie alle ore trascorse al simulatore, Red Bull è riuscita a invertire le sorti del fine settimana di Imola, ma a Monaco i riscontri della pista non sono riproducibili nel mondo virtuale, come la reale ondulazione dell’asfalto e la possibilità di abbassare la vettura. “Ci sono cose che non puoi scoprire finché non arrivi in pista“, ricorda Hamilton.
Inoltre, più che i numeri aerodinamici, tra le stradine del Principato il fattore determinante è la fiducia nella vettura, qualcosa di non valutabile al simulatore. Esempio di ciò è la classifica di fine giornata, con cinque piloti di diverse scuderie tra i primi cinque posti, e con ampi distacchi tra compagni di squadra, a testimonianza dell’importanza del fattore umano. “È l’unica qualifica dell’anno dove affronti le curve a una velocità mai provata prima”. Queste parole di Fernando Alonso sottolineano quanto sia cruciale la sintonia tra pilota e vettura.
Tutti gli occhi saranno puntati sabato sulla coppia Ferrari-Leclerc, consci che per confermare il risultato della prima giornata sarà necessario tanto lavoro. C’è grande attesa per scoprire quale sarà il tempo di pole, considerando che i tempi attuali sono 1.2 secondi più veloci rispetto al venerdì della scorsa edizione, contro un miglioramento medio di 7-8 decimi viste le prestazioni di questo inizio stagione. Mai come nella qualifica di quest’anno, a Monte Carlo, vetture e piloti potrebbero effettivamente girare a “una velocità mai provata prima”.