lunedì, Gennaio 13, 2025

Hamilton, esperimenti organizzativi alla base del calo di prestazioni

Un inizio da incubo

Una situazione difficile

In molti si chiedono se Lewis Hamilton – quando ha annunciato la sua partenza dalla Mercedes per la Ferrari il 1° febbraio scorso – avesse intuito che la crescita delle Frecce d’Argento sarebbe stata ritardata nel 2024. Le prime sei gare hanno deluso le aspettative per la scuderia che ha dominato dal 2014 al 2020, con Hamilton che ha conseguito soltanto un modesto 6° posto come miglior risultato durante la corsa domenicale, il peggior inizio da quando compete in F1.

Un improvviso calo prestazionale

Il pilota inglese può vantare la seconda posizione nella Sprint in Cina, ma è noto che i risultati nelle gare del sabato non contano per i podi ottenuti. Proprio a Shanghai, gli appassionati ricorderanno come Hamilton sia scivolato dal secondo posto della mattina all’18° posto nelle qualifiche del pomeriggio nel giro di poche ore. Un calo prestazionale sorprendente, causato da una sperimentazione di setup che ha avuto un effetto negativo sulle prestazioni della W15.

L’obiettivo di Hamilton

In una interessante intervista rilasciata ai giornalisti di Auto, Motor und Sport,, il capo ingegnere di pista della Mercedes, Andrew Shovlin, ha difeso Hamilton e ha spiegato i suoi risultati deludenti: Lewis, quest’anno in particolare, si è dimostrato molto aperto a grandi cambiamenti di setup. Vuole capire dove può estrarre il massimo dalla macchina e a volte ha subito le conseguenze di queste scelte. Ma se non si prova a cambiare, non si impara nulla. Sarebbe un errore dire: le cose stanno così e cerchiamo di fare del nostro meglio”.
Insomma, Hamilton sta cercando di ogni modo di ritornare in testa, dimostrando una decisa determinazione che può sicuramente dare speranza ai tifosi della Ferrari.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli recenti