Il Fatto Quotidiano accusa: il fratello di Tortu pagò per ottenere le analisi di Jacobs
Quella che è esplosa questa mattina nel panorama dell’atletica italiana è una vera e propria esplosione, distogliendo l’attenzione dalla preparazione per una stagione competitiva già ricca di spunti interessanti. È nostra intenzione riportare la notizia diffusa da Il Fatto Quotidiano con la firma di Davide Milosa. Facciamo presente che, essendo un tema delicato e in attesa di nuovi sviluppi, vi forniamo un riassunto senza esprimere giudizi, incluse le informazioni relative all’articolo che al momento non ha trovato ripresa su altre testate.
Iniziamo dal titolo: Dossieraggi e Spioni, il fratello di Filippo Tortu voleva le analisi di Jacobs. Tutto origina da un’inchiesta riguardante la società Equalize, dove il pm Francesco De Tommasi sta indagando su eventi occorsi tra il 2020 e il 2021, in coincidenza con il trionfo di Marcell e la sua ascesa a campione olimpico. Le figure centrali sono l’ex-poliziotto Carmine Gallo e Gabriele Pegoraro, descritto dal giornale come “un superhacker vicentino”, che avrebbe incontrato Giacomo Tortu. Giacomo, fratello di Filippo, ha dichiarato al quotidiano di essere ignaro della questione e di considerarla infondata. Sebbene FQ affermi che Giacomo non sia indagato, contrariamente a Gallo, ha preferito non rispondere alle domande.
Tornando al racconto riportato dal giornale, si menzionano le affermazioni di Gallo: il fratello di Filippo si sarebbe presentato con un avvocato poiché “la squadra delle Fiamme Gialle” avrebbe espresso dubbi sul possibile doping di Jacobs, atleta delle Fiamme Oro. Anche se questa è la versione fornita, pare improbabile che un intero Gruppo Sportivo Militare possa orchestrare una trama così complessa contro un atleta di un altro gruppo.
Sempre secondo Gallo, il fratello di Tortu “i risultati dei test ematici di Jacobs sarebbero risultati positivi e quindi occultati”, e lui desidererebbe vederli insieme a conversazioni e chiamate scambiate tra Marcell e il suo entourage, composto dal coach Camossi, dal manager Marcello Magnani e dall’allora nutrizionista Giacomo Spazzini.
Il costo di questa operazione sarebbe ammontato a 10.000 euro, ma alla fine non avrebbe prodotto alcun risultato. Infatti, Pegoraro avrebbe intercettato ogni comunicazione dal 15 settembre 2020 al 13 ottobre 2021 “senza tuttavia riscontrare la minima evidenza di doping“.
L’ultima affermazione conclude una vicenda alquanto intricata. Questo è solo il primo capitolo, chissà quanti altri ne seguiranno?