Quale avvenire per Checo
La disputa tra il genitore di Sergio Perez, Antonio Pérez Garibay, e i giornalisti di tutto il mondo si arricchisce di un ulteriore capitolo. Il 65enne ex politico messicano continua a dichiarare che il figlio proseguirà le sue competizioni in F1 per il team Red Bull anche nel 2025, rispettando quindi il contratto che lo vincola alla scuderia di Milton Keynes per altri 12 mesi. Tuttavia, gran parte dei media internazionali seguaci della Formula 1 riporta ormai da tempo delle voci che indicano come Checo – autore quest’anno di una stagione deludente dal punto di vista dei risultati – verrà ‘messo in panchina’ dopo il GP di Abu Dhabi di quest’anno e sarà sostituito nella prossima annata dal promettente neozelandese Liam Lawson.
I giornalisti antagonisti
Il papà di Perez – che nelle ultime settimane aveva già rilasciato commenti inaccettabili di natura omofoba nei confronti dell’ex pilota tedesco Ralf Schumacher, costringendo Checo a distanziarsi – ha ripreso la sua lotta sui social per difendere il figlio, mettendo nel mirino i giornalisti. “I reporter disonesti della F1 mi stanno già cercando – ha scritto Antonio Pérez su Threads – l’obiettivo è chiedere scusa pubblicamente, chiunque sia il disonesto: loro o io. Lunedì pubblicherò la lista dei giornalisti e dei media disonesti“. Un atteggiamento sopra le righe confermato anche da un intervento successivo, nel quale il padre di Sergio Pérez ribadiva che “alcuni stanno mentendo. Lunedì lo scopriremo“.
Grazie Red Bull
Poco tempo prima, Antonio Pérez aveva condiviso un’altra immagine interessante, che lo mostravano circondato dai trofei della carriera del figlio, con diverse casse di lattine Red Bull al suo fianco. “Grazie Red Bull – recitava il testo a corredo della foto – siamo pronti per il 2025. La migliore bevanda del pianeta“. Recenti voci avevano anche suggerito che Sergio Pérez potrebbe continuare sotto contratto anche il prossimo anno con Red Bull, ma assumendo un ruolo di ambasciatore, occupandosi principalmente di eventi con gli sponsor. Una soluzione che permetterebbe al team anglo-austriaco di evitare di corrispondere al messicano un’ammontare di circa 20 milioni di dollari come buonuscita.