Le preoccupazioni Red Bull
Già prima del Gran Premio di Monaco, in casa Red Bull si sentiva una certa inquietudine per le caratteristiche della pista che non si adattavano al modello RB20. Queste sensazioni erano già emerse ad Imola, ma a differenza degli esiti positivi in Emilia-Romagna, hanno trovato conferma nel Principato con il 6° posto di Max Verstappen e il brutto incidente di Sergio Perez, partito solo 18°.
La problematica dei cordoli
Helmut Marko, consulente della Red Bull, ha analizzato il weekend in un editoriale su Speedweek. Ha inizialmente parlato delle difficoltà riscontrate da Verstappen: “La Ferrari era veloce sui cordoli ed era fuori portata – abbiamo avuto problemi a superarli, poiché l’auto saltava come un canguro. La macchina si è adattata abbastanza bene alle qualifiche e presumavamo che Max sarebbe stato in prima fila. Tuttavia, con una vettura così nervosa, anche un pilota come Max può commettere errori. Ha cercato di massimizzare il suo tempo nel primo settore, dove eravamo più veloci delle Ferrari, cercando di minimizzare le perdite negli altri settori”.
Il problema con il simulatore
Marko ha ammesso che c’è un contrasto tra le prestazioni della vettura al simulatore e nella realtà, un problema riscontrato anche nelle gare precedenti a Miami e Imola: “Siamo ottimisti sul fatto che scopriremo presto perché il simulatore fornisce dati non corrispondenti alla realtà. Tuttavia, anche Montreal potrebbe essere un weekend complicato per noi”.