venerdì, Aprile 25, 2025

IL RINNOVAMENTO Preoccupazioni, la Juventus e le incertezze del club. Qual è stata la fine tra la Fiorentina e Bonaventura

Sensazioni ambivalenti per le problematiche contrattuali di Bonaventura

Siamo certi che una lacrimuccia gli scenderà se mai gli capiterà di ripassare davanti al Viola Park a Bagno a Ripoli. Perché l’esperienza di Giacomo Bonaventura alla Fiorentina è stata una magnifica narrazione di quattro anni di un giovane giunto casualmente a Firenze su suggerimento del compianto Raiola e che termina dopo aver scritto splendide pagine di storia viola. È stata la società, attraverso un post sui propri social network, ad annunciare la separazione con il centrocampista di San Severino Marche che si congeda dalla città toscana al termine naturale del contratto nonostante una stagione di alto livello. Un periodo in cui non sono mancate le controversie al di fuori del campo e nei colloqui contrattuali.

Ostacoli

La stagione appena conclusa è stata caratterizzata da problematiche gestionali importanti che la Fiorentina sapeva di dover affrontare, tra cui quelle legate proprio a Bonaventura che si avviava verso l’ultimo anno di contratto con il club viola. È stato evidente fin dall’inizio che la società avrebbe dovuto lavorare duramente per non perdere uno dei talenti principali della squadra. Pur essendo stato un vero trascinatore dei viola (soprattutto nei primi mesi della stagione in cui la Fiorentina stava giocando ad alti livelli), il suo staff ha iniziato a manifestare segnali di agitazione già nelle prime fasi dell’annata.

Aspettative tradite

Il motivo? I negoziati per il rinnovo che si stavano trascinando. La Fiorentina, dal canto suo, si era sempre affidata a una clausola presente nel contratto del giocatore che avrebbe automaticamente rinnovato l’accordo al raggiungimento del 70% delle presenze. Questo è stato il punto di contesa che alla fine ha portato alla rottura. Nonostante le ottime performance, Bonaventura desiderava rinnovare il contratto indipendentemente dalla clausola (che in effetti non è mai stata attivata).

Difficoltà

D’altro canto, il club aveva sempre qualche dubbio riguardo all’età del giocatore e alle sue condizioni fisiche e si era dimostrato disponibile ad avviare colloqui, pur offrendo cifre inferiori a quelle percepite finora dal calciatore (circa un milione e mezzo all’anno). Un’impasse che ha portato alle prime critiche da parte di Enzo Raiola, agente del giocatore, che a febbraio dichiarava: “Non voglio parlare della Fiorentina, ci sono situazioni poco chiare. Sono persone piuttosto suscettibili in alcuni aspetti e quindi preferisco evitare di commentare. Io sono sempre pronto al dialogo, il mio telefono è sempre acceso, gli altri stanno riflettendo su altro. Penso che io sia l’unico davvero disponibile.”

Discontento

Questo malcontento si è riflettuto sulle prestazioni di Bonaventura che, in leggero calo nei mesi invernali (coincidenti con la flessione della Fiorentina), è apparso spesso teso in campo e ha collezionato ammonizioni per proteste, un comportamento insolito per lui. A gennaio ha fatto capolino anche la Juventus, considerandolo un’aggiunta utile per rinforzare la rosa verso la fine della stagione. Allegri lo apprezzava da tempo, Bonaventura non avrebbe rifiutato l’offerta, ma la situazione complicata della Fiorentina e il diniego di Italiano hanno portato Jack a rimanere a Firenze in una situazione molto delicata.

Epilogo

Una parte dei tifosi non ha perdonato a Bonaventura la presunta intenzione di unirsi alla squadra avversaria, mentre il club è rimasto saldo sulle proprie valutazioni per il futuro del giocatore. Ironia della sorte, proprio Enzo Raiola ha espresso ai nostri microfoni qualche settimana fa un certo ottimismo riguardo alla possibilità di continuare insieme. Come interpretare queste parole? Come un tentativo di smuovere la Fiorentina, quasi a dire: “Siamo pronti a trattare. Volete rinunciare a uno dei giocatori più importanti in rosa? Allora dovete prendervi la responsabilità”. E così è stato. Da domani Bonaventura sarà libero di firmare con chiunque riesca a convincerlo, con Bologna, Monza e Como interessate. Ma è quasi certo che, quando passerà di nuovo davanti al Viola Park, proverà un sentimento agrodolce.

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