martedì, Aprile 22, 2025

In Messico, Ferrari ambisce: McLaren si aggiorna, ma affronta delle sfide.

Di Carlo Platella
Un venerdì enigmatico di prove a Città del Messico, con i test Pirelli a complicare la valutazione dei rapporti di forza per il fine settimana. Analizzando i programmi di lavoro, si riesce a risalire a una classifica che vede la Ferrari attualmente in testa, creando così l’opportunità di sognare il bis dopo il successo di Austin. È difficile individuare un avversario diretto in questo momento, poiché McLaren, Red Bull e Mercedes affrontano ognuno problemi distinti.

Il responso del cronometro

La prima sessione di prove libere offre dati poco indicativi in vista del weekend, con una pista che è ancora lontana dalle condizioni ottimali. Più significativa è la seconda sessione, che però è caratterizzata dai test Pirelli con le gomme per la prossima stagione, modificate sia nella costruzione che nella mescola. L’azienda italiana ha diretto i programmi di lavoro, prescrivendo per ogni vettura due simulazioni di qualifiche con 20 kg di carburante a bordo e altrettanto stint di gara con 100 kg di carburante, alternando gli pneumatici del 2024 e del 2025. Per quanto riguarda la battaglia al vertice, McLaren e Red Bull hanno lavorato con gomme morbide, mentre Ferrari e Mercedes hanno utilizzato mescole medie.

PILOTA GOMMA 2024 SIMULAZIONE QUALIFICA
Sainz Media 1’17’’809’’’
Leclerc Media 1’17’’887’’’
Norris Media 1’17’’948’’’
Hamilton Media 1’18’’279’’’
Piastri Soft 1’18’’631’’’

Analizzando solo le simulazioni di qualifica effettuate con gli pneumatici del 2024, emerge come le due Ferrari concludano la prima giornata virtualmente in testa, con quasi mezzo secondo di margine sulla Mercedes di Hamilton. In mezzo si posiziona Lando Norris, il quale, una volta completati i test Pirelli, riesce a realizzare un giro veloce con gomma media alla fine della sessione. L’inglese si ferma a poco meno di un decimo e mezzo dalla Ferrari di Sainz, beneficiando però di una pista in condizioni migliori rispetto allo spagnolo, che aveva girato quasi un’ora prima.

Per questo motivo, è stato deciso di limitare il confronto sul ritmo gara ai piloti che hanno realizzato le rispettive simulazioni quasi simultaneamente con le gomme del 2024. Ancora una volta Leclerc svetta con la Ferrari, ma McLaren si consola con l’ottima prestazione di Norris, che ha accusato meno di 4 decimi di ritardo nonostante l’utilizzo della mescola soft rispetto alla media del pilota di Maranello. L’impressione è che, almeno sulla lunga distanza, il team di Woking possa ancora dire la sua.

PILOTA GOMMA 2024 MEDIA PASSO GARA
Leclerc Media 1’21’’305’’’
Norris Soft 1’21’’774’’’
Hamilton Media 1’21’’925’’’

Cavallino in sogno

La Ferrari si distingue come la squadra meglio preparata per il Gran Premio in Messico. La SF-24 conferma di essere una vettura incisiva nelle curve a bassa velocità e in fase di accelerazione, senza tuttavia riuscire a brillare nel secondo settore. Oltre che per i rapidi cambi di direzione, il serpentone centrale si distingue per i cordoli da affrontare con decisione ad alta velocità, compito che continua a mettere in difficoltà la Rossa. Complessivamente, il Cavallino mostra una discreta superiorità al termine della prima giornata, ma dovrà mantenere questo livello per tutto il weekend per evitare di ripetere la delusione di Singapore, quando la Scuderia di Maranello era partita altrettanto forte.

© Copyright: Charniaux / XPB Images

Sulla base di quanto osservato da agosto in poi, il principale indiziato per mettere in difficoltà la Rossa rimane McLaren. Per l’occasione il team di Woking ha presentato un nuovo fondo, definito dalla squadra come “profondamente rivisto”, sebbene Norris abbia riferito di non aver percepito differenze. Al di là degli aggiornamenti, l’impressione è che la MCL38 non sia ancora all’interno della finestra di funzionamento ottimale, tanto che nella prima sessione Piastri non ha esitato a definire la situazione come “terribile”. C’è tempo per recuperare, con l’obbligo di non ripetere l’errore di Austin.

Cordoli problematici

Mercedes non si smentisce e anche in Messico riesce a farsi notare venerdì. Questo almeno con Russell, che ha ottenuto il miglior tempo nella prima sessione, nonostante l’inglese giri ancora con il fondo di luglio, a causa della mancanza di ricambi per gli aggiornamenti di Austin e dell’insoddisfazione per precedenti sviluppi a Spa. Il direttore tecnico James Allison afferma che i problemi riscontrati in Texas non fossero legati agli aggiornamenti, ma piuttosto a una scelta di assetto troppo bassa e aggressiva. La pista di Città del Messico presenta un manto stradale più liscio, ma l’uscita di pista di Russell nel serpentone durante la seconda sessione ricorda quanto sia fondamentale sapere affrontare i cordoli. L’unico riferimento rimane quindi Lewis Hamilton, che restituisce una Mercedes per ora distante da Ferrari e McLaren.

Branchie di raffreddamento Red Bull RB20

Infine, c’è Red Bull, la cui principale preoccupazione è l’affidabilità. Verstappen è costretto a saltare l’intera sessione pomeridiana a causa di un problema alla power unit, complicando così la preparazione per le qualifiche e la gara. In attesa di capire se i campioni del mondo opteranno per montare un’unità nuova, gli unici riscontri provengono da Sergio Perez. L’idolo di casa riferisce di difficoltà a stabilizzare le altezze da terra nelle curve a bassa velocità, probabilmente nel salire e scendere dai cordoli, un problema ricorrente nella RB20 quest’anno. I margini di miglioramento non mancano, ma fronteggiare la Ferrari in Messico si preannuncia un’impresa difficile per chiunque.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli recenti