Affare “spionaggio” Tortu-Jacobs: “ho fiducia in Filippo, ma…” e menziona il Presidente Federale (che interviene al TG1)
MILANO – la questione del presunto spionaggio che dilaga su tutte le testate giornalistiche nazionali e internazionali, riguardante il coinvolgimento del fratello di Filippo Tortu, Giacomo, aggiunge un nuovo capitolo.
Secondo le informazioni di oggi, riportate da importanti quotidiani nazionali, Giacomo sarebbe stato registrato nel registro degli indagati per una presunta complicità nell’attività considerata illegale di Equalize, l’azienda milanese accusata di effettuare intercettazioni e inserire trojan sui dispositivi digitali di terzi… in modo illecito. Questa è l’accusa mossa dalla Procura di Milano. Prima di giungere a un eventuale rinvio a giudizio, passerà un bel po’ di tempo e Giacomo potrebbe anche essere prosciolto e non arrivare mai in aula. Oltre a queste informazioni, non ci è dato sapere altro.
Nel frattempo, dopo un primo comunicato rilasciato dal manager, che abbiamo riportato in mattinata, giungono le affermazioni di Marcell Jacobs all’ANSA, che come di consueto sono molto serene e misurate, ma anche scottanti. Ecco cosa ha dichiarato: “Personalmente ho fiducia in Filippo Tortu quando afferma di non essere coinvolto nella situazione che riguarda il fratello Giacomo. Detto ciò, il fatto che qualcuno abbia potuto spiarmi i telefoni mi rattrista e mi preoccupa. E mi sarei aspettato solidarietà dal presidente Fidal, Stefano Mei, in attesa che la Procura porti a termine le indagini”.
Il Presidente Federale interviene quindi al TG di RAI1 delle 20:00 dichiarando, testualmente: “se questo fosse confermato, la Procura Federale sarà pronta ad avviare un’inchiesta; Filippo Tortu non risulta affatto coinvolto nell’indagine. La Federazione non è né preoccupata né rattristata e, come sempre, in Nazionale correrà chi andrà più veloce, e questa sarà la regola anche per la staffetta“.
Insomma, almeno da un punto di vista emotivo, la questione sta mettendo a dura prova il legame che le numerose vittorie e i buoni risultati degli ultimi anni hanno contribuito a cementare in quella che è la nazionale italiana più forte di sempre. Molti si interrogano, a giusta ragione, su quale possa essere l’atmosfera nella staffetta azzurra per le ormai imminenti World Relays, tenendo conto che Filippo risulta totalmente estraneo alla questione, come ha sottolineato Mei.
Marcell, nella sua dichiarazione, richiama quindi il Presidente Federale Stefano Mei, dal quale chiaramente si aspettava una presa di posizione a propria difesa: non sappiamo se l’intervento successivo al TG1 del Presidente della Fidal avrà soddisfatto Marcell. Del resto, le parti coinvolte non sono Marcell e Filippo, ma Marcell e Giacomo Tortu.
In sintesi, è urgente risanare la frattura che si è aperta nel panorama dell’atletica italiana, prima che sia troppo tardi. Il Presidente afferma che la Federazione non si sentirebbe preoccupata, ma le pressioni mediatiche sono ormai diventate globali (inevitabile quando si tocca il campione olimpico dei 100 metri, l’atleta più importante del mondo per un quadriennio) e i soggetti coinvolti nella vicenda non sembrano più limitati ai protagonisti della presunta situazione penale. Prevediamo che, ad un certo punto, saranno necessarie decisioni che andranno, purtroppo, oltre il principio del più veloce.