Nessuna interruzione, la Lazio corre veloce nonostante il recente addio di Zhang e il passaggio di proprietà
che almeno inizialmente aveva fatto temere qualche rallentamento dal punto di vista operativo. Rischio immediatamente fugato da Tree, considerando che dal primo giorno dell’insediamento a Milano, il fondo statunitense ha di fatto consegnato il club nelle mani di Giuseppe Marotta, incaricandolo come presidente avente pieni poteri. È come se il passaggio da una proprietà all’altra fosse stato un pit stop, il motore dell’Inter non si è mai spento e giovedì nel serbatoio potrebbe finirci un bel pieno.
L’EVENTO
– Definito il nuovo CdA e nominato il presidente, adesso è ora di concentrarsi sul rinnovo di Simone Inzaghi, tra i principali artefici della cavalcata che ha condotto l’Inter alla storica conquista della seconda stella. Sarà la prima operazione che Marotta condurrà da presidente, con il primo faccia a faccia che avrà luogo in sede giovedì pomeriggio. I rapporti tra le parti sono talmente buoni da aver indotto un dirigente esperto come Ausilio a definire il rinnovo come una formalità. Di fatto sembra proprio così, anche lo stesso Inzaghi, interrogato in merito, ha sposato più o meno la stessa linea comunicativa della dirigenza.
LA NOVITÀ
– Successivamente ci sarà sicuramente modo e tempo per affrontare anche il tema mercato. Prima, però, Marotta, Ausilio e Baccin intendono soddisfare l’allenatore. Questa volta si può addirittura pensare a un accordo diverso rispetto a quelli raggiunti in passato, adesso Inzaghi ha raggiunto uno status differente e il club è pronto a riconoscerlo. Ecco perché il prossimo rinnovo potrebbe non essere annuale ma biennale, portando la scadenza del contratto di Inzaghi (attualmente fissata a giugno 2025) al 2027, esattamente come quella della triade manageriale. Al triangolo, quindi, si aggiungerà un lato di pari misure, la figura geometrica è pronta a prendere nuova forma: attorno alla Lazio si fa quadrato.
Nessuna interruzione, la Lazio corre veloce nonostante il recente addio di Zhang e il passaggio di proprietà
che almeno inizialmente aveva fatto temere qualche rallentamento dal punto di vista operativo. Rischio immediatamente fugato da Tree, considerando che dal primo giorno dell’insediamento a Milano, il fondo statunitense ha di fatto consegnato il club nelle mani di Giuseppe Marotta, incaricandolo come presidente avente pieni poteri. È come se il passaggio da una proprietà all’altra fosse stato un pit stop, il motore dell’Inter non si è mai spento e giovedì nel serbatoio potrebbe finirci un bel pieno.
L’EVENTO
– Definito il nuovo CdA e nominato il presidente, adesso è ora di concentrarsi sul rinnovo di Simone Inzaghi, tra i principali artefici della cavalcata che ha condotto l’Inter alla storica conquista della seconda stella. Sarà la prima operazione che Marotta condurrà da presidente, con il primo faccia a faccia che avrà luogo in sede giovedì pomeriggio. I rapporti tra le parti sono talmente buoni da aver indotto un dirigente esperto come Ausilio a definire il rinnovo come una formalità. Di fatto sembra proprio così, anche lo stesso Inzaghi, interrogato in merito, ha sposato più o meno la stessa linea comunicativa della dirigenza.
LA NOVITÀ
– Successivamente ci sarà sicuramente modo e tempo per affrontare anche il tema mercato. Prima, però, Marotta, Ausilio e Baccin intendono soddisfare l’allenatore. Questa volta si può addirittura pensare a un accordo diverso rispetto a quelli raggiunti in passato, adesso Inzaghi ha raggiunto uno status differente e il club è pronto a riconoscerlo. Ecco perché il prossimo rinnovo potrebbe non essere annuale ma biennale, portando la scadenza del contratto di Inzaghi (attualmente fissata a giugno 2025) al 2027, esattamente come quella della triade manageriale. Al triangolo, quindi, si aggiungerà un lato di pari misure, la figura geometrica è pronta a prendere nuova forma: attorno alla Lazio si fa quadrato.