Jacobs su Giacomo Tortu: “Quando ho iniziato a trionfare, lui è cambiato”
Un’intervista rivelatrice di Marcell Jacobs per Repubblica e altri organi di informazione durante l’apertura della sua nuova struttura di preparazione a Desenzano, la Jacobs Academy, dove non possono mancare le domande riguardo il caso Tortu/Jacobs da parte dei giornalisti accorsi.
Ancora una volta protagonista è Giacomo Tortu, fratello di Filippo, accusato di aver sborsato diecimila euro alla Equalize per ottenere in modo illegittimo analisi del sangue e intercettazioni di Marcell Jacobs e del suo staff. Un episodio da cui Filippo e il padre-allenatore Salvino si sono completamente dissociati, afferando di essere totalmente all’oscuro.
«Conosco Giacomo Tortu da tempo», ha affermato Jacobs, «abbiamo fatto parte della Nazionale insieme, partecipando a raduni a Genova e partendo per i Giochi del Mediterraneo in Francia. Tuttavia, ho notato che quando ho iniziato a vincere, lui ha mostrato un cambiamento. Filippo ha un ottimo legame con suo fratello, ma se non è coinvolto in questa faccenda, perché dovrei avere dei problemi con lui?»
Attualmente, Giacomo Tortu è l’unico sotto indagine, ma le autorità stanno ancora approfondendo ogni aspetto: come ha ottenuto i fondi, ha veramente agito in totale autonomia senza parlarne con nessuno, e quale risultato sperava di ottenere dalla sua iniziativa? Queste sono le domande chiave.
Riguardo la spinosa questione: «Tra Marcell e Filippo c’è sempre stata una competizione che pensavo si limitasse alla pista. Quando Filippo ha corso in 9”99, ero il primo a lodarlo sui social, considerandolo un mio esempio per cercare di migliorare sempre di più. Non immaginavo che quando i ruoli si sarebbero invertiti potesse venir fuori questa situazione. Forse non piaccio a molte persone, ma pagare qualcuno per entrare nel mio cellulare e nei miei dati è inaccettabile, inammissibile. La giustizia seguirà il suo percorso».
È importante chiarire che il riferimento al mandante dello spionaggio è vago, poiché il campione olimpico di Tokyo ha sottolineato per l’ennesima volta di credere all’estraneità del suo compagno di staffetta fino a prova contraria. Ha anche dichiarato di non avere nulla da nascondere e di essere disponibile a mostrare tutte le sue analisi, “così capirete se sono positive o no”. Ciò che ha realmente infastidito non è questo, ma l’invasione della sua privacy e di quella della moglie.
In conclusione, una nota sull’atmosfera nel gruppo di sprinter della staffetta azzurra. La chat, nota come “Bananas”, è silenziosa da un po’, e sarà certamente necessario un chiarimento faccia a faccia. Insomma, è importante parlarsi per poter collaborare serenamente e senza risentimenti.