sabato, Febbraio 8, 2025

Kooij, conquista Napoli e trionfa. Gli sprint guastano i piani dei favoriti. Pogacar apre la strada.

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  <h2>Dura Vita per i Velocisti nel Giro</h2>

  <p>A Napoli è arrivata l'ennesima prova: come nelle tappe precedenti, spunta sempre un intoppo per i corridori veloci. Questa volta è Narvaez, il vincitore della prima frazione: grazie a un paio di strappi prima del lungomare, l'ecuadoriano ottiene un piccolo vantaggio che mantiene fino agli ultimi 50 metri, costringendo gli sprinter a rincorrerlo prima di lanciarsi nella volata. Ne risulta un altro sprint inconsueto, di nuovo sgradito a Jonny Milan: stavolta è l’olandese Olav Kooij a negargli il bis.</p>

  <h3>Analisi di Milan</h3>

  <p>"Sapevo che bisognava resistere negli ultimi chilometri, i compagni mi hanno aiutato al massimo, ma purtroppo ho sbagliato: sono partito dalla posizione sbagliata, verso il centro della strada, e alla fine ho sentito la stanchezza nelle gambe," ammette il gigante friulano, che in quattro sprint ha ottenuto una sola vittoria. La sua seconda vittoria viene negata da un altro giovane veloce, il ventiduenne Kooij, alla quinta vittoria stagionale, la prima in un grande giro: non un imbucato, dunque.</p>

  <h3>Pogacar e il Suo Contributo</h3>

  <p>Uno che contribuisce sempre alla singolarità delle volate è il solito Pogacar: Napoli gli offre colori e calore di folla per godersi la gara, e invece lo sloveno interviene ancora nel finale. Sul rettilineo di arrivo, è il primo a lanciarsi all'inseguimento di Narvaez, con l'obiettivo di fare da apripista al compagno Molano: rischioso o meno, è questa la mossa decisiva per bloccare l'assalto solitario dell’ecuadoriano e restituire alla tappa la velocità sperata.</p>

  <p>"Sono andato davanti sia per stare al sicuro sia per dare una mano a Molano, che si sentiva bene e come gli altri compagni sta lavorando per me sin dall'inizio: il terzo posto gli darà fiducia," racconta lo sloveno rosa, sull’orlo del primo giorno di riposo: almeno oggi sarà tranquillo. "Non è così, perchè ci sono sempre tanti impegni. Comunque un giro in bici lo farò: è la prima volta che vengo a Napoli, voglio godermi i panorami della città e magari bermi un buon caffè," dichiara Pogacar.</p>

  <h3>Sfide della Settimana</h3>

  <p>Ritornando alle sfide della sua prima settimana, più impegnativa fuori che in corsa: "Non ho mai parlato di disastro, non è nel mio vocabolario. Intendevo dire che dopo la tappa incontrare i giornalisti al traguardo, alle tv, in sala stampa e qualcuno si sposta da un luogo all'altro ripetendomi domande già fatte: è stressante, non certo disastroso."</p>

  <h3>Critiche e Dibattiti</h3>

  <p>Stressante semmai è il dibattito sul modo di correre dello sloveno in rosa: c'è chi critica la sua voracità, preferendo una versione più controllata del fenomeno, perché in questo modo spende troppo e si fa solo nemici, e c'è chi invece apprezza la sua voglia di dare spettacolo ogni volta che se ne presenta l'occasione. Tra le due opinioni, quella che onora meglio il Giro e il pubblico è indubbiamente la seconda.</p>

  <h3>Alaphilippe in Azione</h3>

  <p>A rendere indimenticabile la domenica sul Golfo di Napoli c’è anche un vecchio campione, lo spettacolare Alaphilippe: con uno dei suoi guizzi, accende i fuochi d’artificio sui promontori della città, prima con il giovane connazionale Costiou, poi da solo. È il modo con cui il due volte campione del mondo onora il suo spirito di attaccante nato, ma anche un Giro che non ha mai corso e che lo sta conquistando: è già la seconda volta che ci prova, conoscendolo non sarà l'ultima.</p>
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