Le complicazioni di Verstappen
A Miami fin dall’inizio le squadre e i piloti devono confrontarsi con una pista sporca e a bassa aderenza, in modo ancora più accentuato rispetto agli anni precedenti. Durante il primo parco chiuso del weekend, il repentino cambiamento del tracciato dalle prove libere alla qualifica sprint ha sorpreso diversi protagonisti. “Risultava complesso valutare il livello di aderenza”, spiega Alonso. Così, coloro che erano soddisfatti dell’assetto iniziale durante le prove libere, come Mercedes o Sainz, sono stati costretti a ricredersi, mentre Verstappen, già insoddisfatto, ha visto peggiorare ulteriormente la situazione
Ferrari dimostra
Il rilascio del parco chiuso dà alle squadre la possibilità di intervenire sulle vetture e correggere l’assetto. Tuttavia, in qualifica serale si ripresentano le stesse difficoltà del giorno precedente, con la combinazione tra pneumatici soft e asfalto con scarsa aderenza che rende estremamente difficile trovare il massimo grip. Ciò porta le auto a scivolare, accentuando il surriscaldamento degli pneumatici, accelerato ulteriormente dalle temperature sull’asfalto che si avvicinano ai 50°C. Emergono, quindi, i piloti più sensibili, a bordo delle vetture più stabili e guidabili del momento, ovvero Ferrari e Red Bull
Verso la corsa
Il Gran Premio di domenica non replica necessariamente quanto visto nella Sprint. Ferrari potrebbe sfruttare il maggiore carico aerodinamico scelto per gestire meglio le gomme, ma Red Bull ha dimostrato più volte di conservare un vantaggio significativo nelle fasi iniziali della gara. McLaren inoltre sarà una wildcard da valutare con attenzione, in particolare dopo le prestazioni deludenti di Norris nella Sprint e il blocco di Piastri dietro a Ricciardo e Sainz