Trionfo con ‘enigma’
- Nella prima vittoria professionale di Lando Norris, in un ambiente estremamente di moda come quello di Miami, non poteva mancare anche un piccolo ‘enigma’, o presunto tale.
- In molti hanno discusso riguardo all’‘ingresso della Safety Car dopo l’incidente Magnussen-Sargeant, che non solo ha favorito Norris come timing di uscita, ma anche come posizionamento in pista.
- In maniera insolita, infatti, l’auto di sicurezza non si è presentata sul circuito davanti all’inglese della McLaren, leader in quel momento, ma si è posizionata davanti a Max Verstappen, che era secondo poiché Norris doveva ancora fare il suo pit-stop.
Assenza di anomalie
- La manovra della Safety Car non è stata convenzionale e ha certamente facilitato ulteriormente Norris, ma non c’è stata alcuna irregolarità rispetto al regolamento.
- Il punto 55.6 del regolamento sportivo specifica infatti chiaramente che “la Safety Car entrerà in pista con le luci arancioni accese, indipendentemente dalla posizione del leader“.
La spiegazione dell’evento
- L’analisi delle riprese effettuata da Federico Albano mostra come al momento in cui è stata segnalata la presenza della Safety Car Norris fosse appena passato l’ingresso della pit-lane e si trovasse sul rettilineo dei box.
- Non c’è stata alcuna intentenzione da parte dell’inglese di superare volontariamente l’auto di sicurezza – ciò sarebbe stato un’infrazione grave – ma è stato il risultato del tempismo deciso dalla Race Direction.
Precedenti e ‘logica’ della regola
- Retrospettivamente, se la Safety Car fosse stata fatta entrare 5-10 secondi prima, probabilmente Norris sarebbe comunque riuscito a fare subito il suo pit-stop rimanendo in testa alla gara.
- Un esempio recente in cui l’auto di sicurezza non si era posizionata immediatamente davanti al leader della corsa fu il GP Italia 2022, terminato proprio sotto regime di SC.
- La logica della regola è legata al fatto che la Safety Car sia – appunto – una ‘vettura di sicurezza’ e quindi il suo ingresso in pista in situazioni di emergenza non possa essere dettato dalla necessità di aspettare il passaggio sulla linea del traguardo del leader della gara.