venerdì, Aprile 25, 2025

L’analisi del lunedì – In Formula 1 non c’è spazio per l’amicizia

Tensione tra i piloti Ferrari

Tratto dal Caffè#110 di Pino Allievi – Canale YouTube di FormulaPassion

Alla fine, ciò che conta è solo vincere. Verstappen si è imposto e ha conquistato il quarto campionato mondiale consecutivo. Ha raggiunto questo traguardo a soli 27 anni, il che significa che è pronto a ottenere altri successi. È un fenomeno, attualmente il miglior pilota, dotato di un’intelligenza strategica che solo un paio di anni fa non possedeva.

I suoi punti di forza includono una guida senza compromessi, un’abilità di adattamento a qualsiasi condizione della pista o della vettura, e un’aggressività che mette paura ai concorrenti. Insomma, è uno di quei piloti da cui è meglio tenersi a distanza durante le gare.

Las Vegas lo ha onorato, ma la vera consacrazione era già avvenuta a Interlagos, tre domeniche prima, quando Max aveva dominato tutti sotto un diluvio, realizzando un’impresa memorabile. A Las Vegas doveva solo superare Norris, e ci è riuscito agiatamente, poiché la McLaren non si è praticamente vista. Rimane un mistero anche il rinascita della Mercedes, che ha portato Russell e Hamilton ai primi due posti con una vettura che, sul terreno freddo e scivoloso del Nevada, ha mostrato un’aderenza ineguagliabile dagli altri.

Russell è stato sempre al comando, mentre Hamilton ha subito due errori in qualifica e un ulteriore errore meno decisivo a tre giri dalla fine, quando stava cercando disperatamente di raggiungere il compagno. Di Lewis conosciamo ogni aspetto, Russell, invece, è un pilota ancora da scoprire. A mio avviso, se la Mercedes gli fornirà un mezzo competitivo nel 2025, potrà infastidire i cosiddetti “grandi”, perché non ha paura, è veloce e sa interpretare la gara.

Nel panorama kitsch di Las Vegas, la Ferrari è risultata assente, tradita dalla prima parte della corsa, in cui le gomme Medie non hanno reso sulla SF24. Il “dopo”, con le Pirelli Hard, è stato migliore, al livello della Mercedes. Tuttavia, Russell era ormai troppo distante. Forse il podio di Hamilton sarebbe stato raggiungibile, se non fosse stato per un malinteso durante il secondo pit stop, che è costato a Sainz quei 3-4 secondi cruciali necessari per attaccare.

In realtà, della Ferrari di Las Vegas ci rimarrà impressa soprattutto la disputa tra Leclerc e Sainz intorno al trentesimo giro, quando lo spagnolo ha superato il monegasco con grande aggressività. C’erano delle direttive da seguire, delle posizioni da mantenere, ma Leclerc avrebbe dovuto comprendere che Sainz, messo da parte prima dell’inizio della stagione, da un certo momento in poi avrebbe corso per sé stesso. Non l’ha tenuto in considerazione ed ha comunicato via radio un risentimento evidentemente accumulato da tempo, nonostante le tante belle parole pronunciate durante tutto il 2024.

Al di là dell’amicizia e della collaborazione per garantire alla Ferrari quel mondiale costruttori che ora appare raggiungibile. In F1 l’amicizia non esiste, ci sono solo interessi temporanei scambiati per relazioni. Ognuno corre per sé stesso, alimentato dal proprio ego: è sempre stato così, anche se alcuni ora fingono di esserne sorpresi.

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