Roma, 17 maggio 2024 – Impresa di Alaphilippe a Fano, nella 12ª tappa del Giro d’Italia 2024. Ecco le valutazioni di Angelo Costa.
Julian Alaphilippe: Voto 10 e lode
Alla terza occasione, dopo Rapolano e Napoli, dimostra la vera stoffa dei grandi campioni. Per conquistare la vittoria dopo quasi un anno, mostra il vero LouLou fuggendo per 125 chilometri con audacia e creatività. Alla fine, con un gesto di grande eleganza, attende all’arrivo il compagno di fuga Maestri per ringraziarlo.
Mirco Maestri: Voto 10
Se ci sono giorni in cui perdere fa meno male, questo è il migliore esempio: in una tappa durissima affronta senza timore il più forte degli avversari, facendo una gara straordinaria e cedendo solo all’asprezza della salita finale su Monte Giove. Una prestazione di altissimo livello, pari alla grandezza del suo compagno che lo elogia a fine gara.
Tappa: Voto 9
Un percorso da grande classica, un pubblico da grandi eventi, un vincitore di grande qualità. Le Marche non deludono né per il livello tecnico né per la passione. Neppure i corridori deludono, offrendo per il secondo giorno di fila una tappa alla media di 47 km/h, questa volta su un tracciato molto più impegnativo.
Jhonatan Narvaez: Voto 8
Un’altra ottima posizione per l’ecuadoriano, che dopo un avvio fulminante a Torino con vittoria di tappa e maglia rosa, continua a mostrare il suo valore. Bravo nel lavoro di squadra e altrettanto efficace quando agisce da protagonista: se è vero che disputa con Carapaz l’unico posto per i Giochi Olimpici, è già a buon punto nei preparativi.
Christian Scaroni: Voto 6
Non è la prima azione coraggiosa del bresciano coi baffi, sicuramente non sarà l’ultima. Con la sua intraprendenza si mette spesso in mostra, anche se gli manca ancora qualcosa per cogliere il bersaglio: visti i progressi, prima o poi l’occasione buona potrebbe arrivare.
Andrea Bagioli: Voto 5
Ricomparso nella tappa dopo il riposo e confortato dal buon risultato, aveva promesso di farsi vedere in questa giornata alla maniera delle classiche del Nord. Ma così non è stato: di lui si perdono presto le tracce e il ritardo di quasi dodici minuti all’arrivo è un segno che il talento del corridore è ancora in fase di stallo.