martedì, Ottobre 15, 2024

Le valutazioni del Giro d’Italia 2024: Alaphilippe risorge come D’Artagnan, Maestri raggiunge il suo livello

Roma, 17 maggio 2024 – Impresa di Alaphilippe a Fano, nella 12ª tappa del Giro d’Italia 2024. Ecco le valutazioni di Angelo Costa.

Julian Alaphilippe: Voto 10 e lode

Alla terza occasione, dopo Rapolano e Napoli, dimostra la vera stoffa dei grandi campioni. Per conquistare la vittoria dopo quasi un anno, mostra il vero LouLou fuggendo per 125 chilometri con audacia e creatività. Alla fine, con un gesto di grande eleganza, attende all’arrivo il compagno di fuga Maestri per ringraziarlo.

Mirco Maestri: Voto 10

Se ci sono giorni in cui perdere fa meno male, questo è il migliore esempio: in una tappa durissima affronta senza timore il più forte degli avversari, facendo una gara straordinaria e cedendo solo all’asprezza della salita finale su Monte Giove. Una prestazione di altissimo livello, pari alla grandezza del suo compagno che lo elogia a fine gara.

Tappa: Voto 9

Un percorso da grande classica, un pubblico da grandi eventi, un vincitore di grande qualità. Le Marche non deludono né per il livello tecnico né per la passione. Neppure i corridori deludono, offrendo per il secondo giorno di fila una tappa alla media di 47 km/h, questa volta su un tracciato molto più impegnativo.

Jhonatan Narvaez: Voto 8

Un’altra ottima posizione per l’ecuadoriano, che dopo un avvio fulminante a Torino con vittoria di tappa e maglia rosa, continua a mostrare il suo valore. Bravo nel lavoro di squadra e altrettanto efficace quando agisce da protagonista: se è vero che disputa con Carapaz l’unico posto per i Giochi Olimpici, è già a buon punto nei preparativi.

Christian Scaroni: Voto 6

Non è la prima azione coraggiosa del bresciano coi baffi, sicuramente non sarà l’ultima. Con la sua intraprendenza si mette spesso in mostra, anche se gli manca ancora qualcosa per cogliere il bersaglio: visti i progressi, prima o poi l’occasione buona potrebbe arrivare.

Andrea Bagioli: Voto 5

Ricomparso nella tappa dopo il riposo e confortato dal buon risultato, aveva promesso di farsi vedere in questa giornata alla maniera delle classiche del Nord. Ma così non è stato: di lui si perdono presto le tracce e il ritardo di quasi dodici minuti all’arrivo è un segno che il talento del corridore è ancora in fase di stallo.

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