La predizione di Stella
Andrea Stella aveva espresso tale opinione nella serata del sabato a Miami, dopo la serie di violazioni commesse da Kevin Magnussen nella gara Sprint con l’intento di restare davanti a Lewis Hamilton il più a lungo possibile per favorire la fuga di Nico Hulkenebrg: “Forse dovrebbe trascorrere un fine settimana a casa per riflettere”.
Adesso, dopo che il danese ha messo in mostra le sue abilità anche nella gara della domenica, quel consiglio sembra essere diventato una previsione. Il pilota della Haas infatti ha concluso il GP di Miami contro le barriere di protezione dopo aver causato un incidente spettacolare – fortunatamente senza conseguenze – che ha messo fuori gioco il pilota locale Logan Sargeant. I commissari hanno ritenuto K-Mag responsabile dell’incidente e gli hanno assegnato altri 2 punti penalità, aggiunti ai tre del sabato.
| Pilota | Punti totali | Punti assegnati | GP | Ragione | Scadenza |
| Kevin Magnussen | 10 | 3 | Arabia Saudita 2024 | Incidente | 09-Mar-25 |
| 2 | Cina 2024 | Incidente | 21-Apr-25 | ||
| 3 | Miami 2024 | Uscita pista e vantaggio ottenuto (x3) | 05-Mag-25 | ||
| 2 | Miami 2024 | Incidente | 06-Mag-25 |
Il contatore continua a salire
Questo porta il totale dei punti penalità accumulati dal pilota di Roskilde a 10. Magnussen non potrà cassare punti fino al 2024 poiché tutte le penalità sono arrivate nelle prime sei gare di questa stagione e sostanzialmente dovrà affrontare i successivi 18 GP (con anche quattro Sprint) con una minaccia costante sulla sua testa. Saranno infatti necessari altri due punti penalità per scattare la sospensione obbligatoria per un Gran Premio.
Alla prossima infrazione sarà la squalifica
Un’altra collisione come quella della domenica – ma anche, più semplicemente, un sorpasso sotto bandiera gialla o Safety Car – significherebbero la squalifica. Infatti nella sola tre giorni trascorsa in Florida, Magnussen è riuscito a ricevere ben sei penalità complessive: quattro per non aver rispettato i limiti della pista, una per l’incidente con Sargeant e una sesta per essere rientrato ai box durante il regime di Safety Car senza cambiare le gomme. In quest’ultimo caso, almeno, è stato il team a riconoscere la responsabilità dell’errore.
