L’accusa di Verstappen ai commissari della FIA
“Possiamo richiedere altri 20 secondi di penalizzazione? Stupidi imbecilli”. Così Max Verstappen durante il GP di Abu Dhabi, dopo aver scontato la sanzione di 10 secondi di fermo ai box per aver provocato un incidente con Oscar Piastri – per il quale lo stesso campione del mondo si è successivamente scusato – all’inizio della gara. Una reazione impulsiva, come tante altre a cui ci ha abituati nel corso degli anni l’asso olandese, che (almeno per ora) non ha ricevuto alcuna risposta dai commissari FIA destinatari dell’insulto. Una reazione che lo stesso Helmut Marko ha descritto come “non molto diplomatica”, pur difendendo l’operato di Verstappen.
Marko difende Verstappen
“Sì, quella dichiarazione non è stata molto diplomatica – ha commentato Marko in merito all’uscita radio di Verstappen durante la competizione – ma credo anche che ciò che è accaduto (riferito all’incidente in curva 1 con Piastri, ndr) fosse una situazione in cui si sarebbe dovuto lasciar correre, considerato che parliamo di un contatto al primo giro. Inoltre, ha ricevuto anche due punti di penalità sulla licenza, portandosi ora a otto (su un massimo di 12, ndr), quindi d’ora in avanti dobbiamo prestare attenzione. Alcuni commissari sono un po’ più severi nelle sanzioni, ma questo è un problema comune. Un po’ più di coerenza nelle decisioni sarebbe comunque auspicabile…”.
Marko ha comunque difeso Max per la sua affermazione irrispettosa, sottolineando come la F1 sia l’unico sport in cui gli atleti hanno un microfono che registra (e potenzialmente trasmette in diretta televisiva) ogni comunicazione con il muretto: “L’insulto verso gli steward? Si tratta di reazioni naturali, nell’entusiasmo del momento non si pensa sempre in modo diplomatico. Forse non dovrebbero trasmettere tutto. Nel calcio, ad esempio, i giocatori non hanno un microfono sempre vicino alla bocca. E sinceramente (da spettatore, ndr) non vorrei nemmeno sapere cosa viene detto in campo”.