domenica, Aprile 20, 2025

McLaren controlla magistralmente la Sprint. Il ritmo infonde fiducia agli avversari per un confronto più serrato.

Il tracciato di Losail presenta numerosi vantaggi dal punto di vista tecnico e della spettacolarità di guida, con molte curve ampie e rapidissime, che mettono a dura prova vari aspetti fondamentali di auto e conduttori. Tuttavia, la facilità nei sorpassi non è una delle caratteristiche incluse, il che rende la decisione di disputare una Sprint su questo circuito, specialmente accorciando l’unica zona DRS, non molto emozionante o coinvolgente.

McLaren manovra con le marionette

La gara corta ha visto un dominio da parte di McLaren, ma con una chiara distinzione tra i due piloti: Lando Norris ha avviato la corsa senza errori, agganciando immediatamente il comando e sembra che avrebbe potuto distaccarsi con un margine significativo sul gruppo inseguitore, se lo avesse voluto. Una volta che Oscar Piastri ha conquistato la seconda posizione, è iniziato un astuto gioco di squadra in cui Norris manteneva il compagno all’interno della sua zona DRS, facilitando così la difesa dell’australiano contro gli assalti di Russell. Contemporaneamente, Piastri cercava di mantenere Russell nella sua zona DRS per evitare che Sainz potesse assumere una posizione sul podio. Questo schema è proseguito per praticamente tutti i giri, fino all’ultimo scampolo di gara, in cui Norris ha lasciato passare il compagno per cedergli la vittoria della Sprint in Brasile. In conclusione, ciò che è emerso da tutto questo gioco è un Lando Norris che ha potuto orchestrare la gara a suo piacimento, guidando come un burattinaio il compagno e probabilmente avendo un margine superiore se lo avesse desiderato. Il gruppo DRS formato davanti ha appiattito le prestazioni di tutti, ma la sensazione manifesta è che Piastri fosse nettamente più vulnerabile rispetto a Norris e che, senza il supporto del compagno, avrebbe potuto essere facilmente superato da Russell. Il conservazione delle posizioni deciso da McLaren è stato, questa volta, il risultato di una gestione impeccabile e la doppietta del team di Woking, con un impatto notevole sulla classifica Costruttori, è stata del tutto meritata.

Ferrari, Mercedes e Piastri, tutti col passo simile ma con margini di scoperta

Considerato il treno DRS creatosi davanti e i vari schemi di squadra precedentemente menzionati, formulare una valutazione precisa del passo gara offerto dalle diverse monoposto nella Sprint diventa un compito arduo. Pertanto, dovremo basarci più su sensazioni in vista delle qualifiche e della gara. La prima sensazione è che Norris avesse un vantaggio, ma non si può dire lo stesso per il suo compagno Piastri, che è sembrato decisamente più attaccabile dagli avversari. Mercedes e Ferrari hanno mostrato similitudini, con Russell come puntera e Leclerc che è emerso da dietro con tempi eccellenti verso la fine della gara, prima di un ultimo giro molto lento a causa di considerazioni sul risparmio di carburante. La considerazione principale è che su questo tipo di circuito, caratterizzato da curve così lunghe e veloci, ogni chilogrammo di carburante influisce considerevolmente sulle prestazioni delle singole vetture. Durante la Sprint, le monoposto avevano meno di un terzo del carburante rispetto all’inizio della gara, per cui i valori in pista che avremo nella prima parte della corsa sono ancora da chiarire. Certamente McLaren, in particolare con Norris, parte avvantaggiata, ma la strategia gomme rimane cruciale, soprattutto se dovesse verificarsi il graining (un problema decisamente più probabile con le monoposto cariche di carburante). È confermato, però, che i sorpassi non sono affatto facili e la posizione di partenza rimane uno degli aspetti chiave. Vedremo quindi a breve quali modifiche agli assetti sceglieranno i team e come questo influenzerà le prestazioni sul giro secco, un aspetto che avrà comunque un’importanza considerevole sulla gara.

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