di FEDERICO ALBANO
McLaren e l’elevato carico in quota, una caratteristica da confermare durante le qualifiche
La terza sessione di prove libere, e in particolare la sua fase conclusiva, ha cominciato a chiarire le impressioni sui livelli di competitività nella parte alta della classifica. La McLaren ha mostrato un potenziale decisamente notevole sul giro secco, evidenziando nuovamente molte delle qualità che avevamo già avuto modo di apprezzare durante la fase centrale della stagione. La MCL38 è scesa in pista con un carico aerodinamico particolarmente elevato, un argomento interessante considerando che l’altitudine riduce il carico per tutti di circa il 30%, rendendo quindi più difficile notare differenze significative su questo aspetto. Il veicolo di Woking si dimostra comunque particolarmente efficace nella sezione centrale, nel cosiddetto “snake”, da curva 7 a curva 11, dove domina senza alcun rivale con enormi differenze di velocità rispetto a quasi tutti, specialmente nei confronti di una Ferrari che vede in quel tratto il suo punto più lento all’interno del giro.
Nel confronto con Sainz, possiamo notare che Oscar Piastri è addirittura 16 km/h più veloce dello spagnolo alla curva 7 e 10 km/h alle curve 10 e 11, guadagnando 3 decimi in questo segmento. Ciò evidenzia l’incontro tra il punto probabilmente più performante della McLaren e il meno performante della Ferrari, con una SF-24 che, sul giro secco e con gomme morbide, tende a soffrire particolarmente nei cambi di direzione e nei carichi laterali elevati che deforma notevolmente la spalla dello pneumatico. Abbiamo osservato questa situazione in maniera quasi identica ad Austin, con Leclerc e Sainz che sul giro secco evidenziavano lo stesso tipo di problema riscontrato finora sul circuito di Città del Messico. Per quanto riguarda il terzo settore, emerge dai dati una McLaren che ha certamente fatto un importante passo avanti rispetto al primo giorno riguardo all’assetto meccanico, con ottimi riscontri di velocità registrati da Oscar Piastri anche in tutta la sezione dello stadio, sebbene la rotazione della vettura nelle curve molto lente sembri leggermente più difficile da gestire per Piastri, probabilmente a causa di un bilanciamento meccanico leggermente più sovrasterzante.
Ferrari ad alta velocità in rettilineo e buona sui cordoli nel primo settore
Alla versione super della McLaren sul giro secco, la Ferrari risponde con un’ottima velocità in rettilineo e una trazione particolarmente efficace. Da un lato, sembra che sulla rossa non si sia risparmiato riguardo ai cavalli (con la power unit che evidentemente risente relativamente poco dell’altitudine), dall’altro si ha l’impressione che uno dei punti in cui la SF-24 ha migliorato maggiormente negli ultimi tempi sia proprio la trazione, un aspetto che offre un vantaggio lungo tutto il rettilineo e che quindi si avverte anche in fase di accelerazione. Anche nelle ripartenze brevi, i dati di Sainz mostrano un buon “spunto” in avanti della monoposto, segno che il retrotreno sembra lavorare molto bene. La Ferrari ha mostrato anche eccellenti prestazioni sui cordoli, in particolare nel primo settore, che sarà probabilmente il miglior terreno di caccia in qualifica per Sainz e Leclerc. In generale, quindi, la McLaren sembra avere la possibilità di dominare la prima fila, dato il significativo vantaggio sul giro secco evidenziato nella terza sessione di libere. La Ferrari sembra invece poter competere in modo decisamente più incisivo in gara e la questione delle qualifiche sarà quindi per Sainz e Leclerc cercare di rimanere “incollati” alla seconda fila, per poter poi tentare di superare gli avversari magari già in partenza, considerando il rettilineo lungo oltre 1,2 km. Abbiamo comunque già visto in passato che l’altitudine di Città del Messico può riservare sorprese particolari, soprattutto quando si arriva in Q3 e la temperatura comincia a scendere, con alcune monoposto che trovano improvvisamente il giusto equilibrio di funzionamento per tutti i componenti. Questo, insieme al fatto che la partenza e la gara saranno solo parzialmente correlate al risultato delle qualifiche, rende la sfida per la pole a Città del Messico singolare ma non necessariamente decisiva. È ciò che spera sicuramente la Ferrari, vista la situazione rispetto alla McLaren, ma anche ciò che auspicano Mercedes e Red Bull, che attualmente sembrano la terza e quarta forza in pista, ma cercheranno comunque di inserirsi nelle posizioni di vertice per ostacolare i piani del team papaya e di quello rosso.