Ancora senza qualifica per Parigi-2024, Kevin Mayer ha solamente poche settimane rimanenti per garantirsi un posto allo Stade de France e ai Giochi olimpici, dovendo raggiungere il punteggio minimo di 8.460.
Dopo il fallimento a San Diego (Stati Uniti) e l’alternativa a Oyonnax non concretizzatasi, il detentore del record mondiale con 9.126 punti e il suo team avrebbero richiesto una wild card per il decathlon agli europei di Roma. Mayer infatti non è stato in grado di ottenere la qualificazione automatica poiché non ha completato dieci discipline dall’ultima vittoria mondiale ad Eugene nel 2022. Quindi non solo non possiede il punteggio minimo, ma nemmeno una posizione in classifica.
L’approccio proposto da European Athletics e sostenuto dalla Federazione francese di atletica, secondo quanto riportato su leprogres.fr, sarebbe quello di concedere una wild card, tenendo conto del suo record e dei suoi successi. Gli Europei rappresenterebbero un’opportunità per lui, meno rischiosa rispetto alla competizione di fine giugno a Ratingen (22-23 giugno) o a un decathlon organizzato all’interno dei campionati francesi ad Angers (28-30 giugno), vicino alla scadenza olimpica del 30 giugno.
Questa opzione romana, oltre a permettergli un maggiore recupero in vista del decathlon olimpico allo Stade de France (2-3 agosto), potrebbe anche consentire a Kevin Mayer di conquistare per la prima volta un titolo europeo, uno dei pochi che gli mancano dopo le delusioni a Berlino nel 2018 e il ritiro nei 100 metri a Monaco nel 2022.
Il passato europeo potrebbe aver influenzato la decisione sulla wild card, considerando i risultati negativi delle ultime edizioni, e questo potrebbe sollevare interrogativi sui criteri di selezione, dato il trattamento disuguale. Non è in gioco solo il titolo europeo, ma anche quello olimpico, considerando che i decathlon non si conquistano in 24 ore. Mentre altri atleti si sono impegnati per anni per ottenere la qualifica a Parigi, i ritiri di Mayer potrebbero non influire sul suo destino. Ma ciò metterebbe in discussione i sistemi di selezione attuali, che già prevedono diverse wild card e un processo rigoroso per ottenere un posto tra i partecipanti.
L’assegnazione di una wild card andrebbe oltre le regole, introducendo un elemento “discrezionale”. È davvero certo che avere un campione in più sia meno dannoso che non averlo perché non ha soddisfatto i requisiti richiesti?
