lunedì, Aprile 21, 2025

Per il 2025 non ho grandi aspettative, ma in Formula 1 se perdi la tua sicurezza sei spacciato.

Red Bull è consapevole della necessità di recuperare terreno

“Non ho avuto a disposizione il miglior veicolo in pista per il 75% della stagione”. Max Verstappen ha così confermato la sua quarta vittoria nel campionato mondiale, raggiunta a Las Vegas lo scorso fine settimana. Dopo un inizio che pareva riflettere il predominio del 2023, la Red Bull ha lentamente perso di competitività rispetto alle avversarie, arrivando talvolta a essere addirittura la quarta forza in pista, dietro a McLaren, Ferrari e Mercedes (non necessariamente in quest’ordine).

Il pilota olandese è persuaso che ci siano ampi spazi di miglioramento per la vettura del 2025 perché quest’anno ha messo in evidenza chiaramente delle vulnerabilità che la Red Bull si portava dietro dal 2022. Queste fragilità sono state accentuate dalla crescita dei diretti concorrenti, che hanno ridotto il divario rispetto alla scuderia anglo-austriaca, la quale ora si trova nella condizione di dover colmare il gap con la concorrenza.

Il direttore tecnico Pierre Waché non nutre lo stesso ottimismo di Verstappen; tuttavia, secondo l’ingegnere francese, questa mancanza di fiducia rappresenta la base migliore per sperare di tornare ai fasti di questa era dominata dalla Red Bull fino a pochi mesi fa. “Non sono ottimista riguardo al 2025” – ha dichiarato Waché in un’intervista al magazine Autosport“perché i nostri avversari sono molto rapidi. In ogni caso, quando ti senti eccessivamente sicuro di te in questo ambiente, è un attimo trovarsi in difficoltà. Se hai fiducia, potresti finire per dormire sugli allori e non impegnarti duramente per migliorare le prestazioni. Quello che è accaduto quest’anno ci era prevedibile nel 2023, ma non si è verificato. Non eravamo noi a essere così forti, piuttosto gli altri erano in difficoltà. Anche all’inizio del 2024, i concorrenti non erano al nostro livello, ma poi, all’improvviso, hanno fatto passi da gigante. Noi, fondamentalmente, eravamo allo stesso livello dell’anno scorso. Monza ci ha fatto finalmente rendere conto di cosa non andasse nella vettura. Lo sospettavamo, ma non l’avevamo mai affermato ufficialmente. C’è stata una reazione, da Austin abbiamo riportato il veicolo in un range di prestazione più adeguato, ma per il 2025 ci vuole di più. Le nostre priorità devono essere il miglioramento della velocità di punta e della stabilità della vettura nelle curve lente. Dobbiamo anche riflettere se la decisione di risparmiare budget non realizzando un’ala posteriore specifica per circuiti a basso carico aerodinamico sia davvero quella giusta. Quest’anno e l’anno scorso non l’abbiamo realizzata, ma è sicuramente un tema che esploreremo in profondità.”

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