sabato, Settembre 14, 2024

Pogacar domina anche nella cronometro. Prestazione eccezionale e Ganna sconfitto. Il Giro sembra già nelle mani del fuoriclasse. Annullata la Cima Coppi: niente Stelvio

Il Dominio di Tadej Pogacar al Giro d’Italia

Una settimana di competizione, 24 ore di gara: è tutto ciò che occorreva a Tadej Pogacar per dominare il Giro d’Italia. Una salita e una cronometro, come previsto da tempo: tra la previsione e la realizzazione c’è questo fenomeno sloveno che dopo aver trionfato a Oropa, si ripete anche a Perugia, superando il miglior cronoman, Pippo Ganna, nonostante avesse trovato più vento di lui. Un capolavoro, uno dei numerosi offerti da questo prodigio del ciclismo, certamente non una novità.

La Strategia di Pogacar

Seguendo il piano di gara, Pogacar inizia ora la seconda fase del suo Giro: d’ora in avanti può gestire tranquillamente le forze per l’obiettivo stagionale principale, la doppietta con il Tour. Forse il suo istinto competitivo lo spingerà ancora a fare altri numeri: incantare il pubblico è una delle qualità migliori di questo straordinario atleta. Ma per chi sostiene che il ‘Giro è ancora lungo’ è il momento di rassegnarsi: se non sarà fermato da un imprevisto, nessuno potrà arrestarlo.

Il Giro Dominato

Più che chiudere un Giro mai veramente iniziato, Pogacar lo annienta: dopo un terzo del percorso ha accumulato distacchi sui rivali che nel recente passato non si sono visti nemmeno in tre settimane di gara. È quasi ironico pensare che la corsa rosa non raggiungerà lo Stelvio a causa del rischio valanghe: mancherà un’affascinante escursione in alta quota (neppure così decisiva: la cima Coppi era programmata nella prima parte della tappa), ma la classifica generale non ne risentirà. Quella è già delineata ora, almeno per quanto riguarda la posizione di testa: da qui in avanti, la lotta sarà solo per il secondo posto.

Parole di Rispetto e Ammirazione

Coloro che competono per il secondo posto trovano le parole giuste per descrivere il fenomeno Pogacar: “È un onore essere avversario di Pogacar, perché diventerà il più grande di sempre”, afferma il nobile Geraint Thomas. Chi arriva secondo nella crono, invece, si esprime meglio con i gesti: “Vai più piano”, segna con le mani Superpippo, mentre lo sloveno, arrampicandosi a Perugia, sta riducendo considerevolmente il vantaggio temporale raccolto in pianura. “Non correvo una cronometro da molto tempo, ho lavorato duramente sulla bici da cronometro e oggi mi sono sentito alla grande. Posso ancora migliorare, sono sorpreso di aver realizzato una delle migliori cronometro, ma anche di come si sono comportati i miei avversari, che mi aspettavo più vicini”, racconta Pogacar, tornato a vestire il body metà rosa e metà granata (in onore del Grande Torino, ndr) al centro di recenti dispute burocratiche con la federazione internazionale. Indipendentemente dai colori, è una divisa che non lo appesantisce: “È vero che aumentano gli impegni, dalle premiazioni alle interviste, ma non si può dire che sia faticoso. Mi piace, sentire il pubblico ai bordi delle strade urlare il mio nome mi dà molta soddisfazione”. E forse lo motiva a dare ancora spettacolo.

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