Prati di Tivo, 11 maggio 2024
Ancora una vittoria, senza eccessivo sforzo. Pogacar ha trionfato nella ottava frazione del Giro d’Italia 2024. Il ciclista sloveno continua a imperversare. Ecco chi sono stati i protagonisti del giorno.
10 a TADEJ POGACAR
Con il minimo sforzo, ottiene il massimo risultato. Un colosso tra nani, gestisce la gara con calma, intervenendo solo quando è necessario. La sua marcia verso il Tour inizia con un sorriso. D’ora in avanti, l’unica fatica sarà aggiornare la conta delle vittorie di tappa, già a tre.
9 a ANTONIO TIBERI
Anche Pogacar riconosce il suo carattere, sebbene in modo colorito. Mantiene una posizione di attesa fino agli ultimi due chilometri, poi tenta un paio di attacchi, bloccati dallo sloveno. Migliora ulteriormente la sua classifica, avvicinandosi alla maglia bianca: alla fine, è giustamente il più premiato.
8 a DANI MARTINEZ
Comprendendo che contro Pogacar c’è poco da fare, si accontenta di un piazzamento che rinsalda il suo secondo posto in classifica. Sebbene non ci siano imprevisti, da qui in avanti correrà per mantenere la posizione, sfruttando ogni opportunità.
7 a LORENZO FORTUNATO
Dopo una cronometro soddisfacente, si conferma in salita, il suo terreno preferito. Perde qualche secondo ma resta saldamente nella top ten. Nell’Astana, dimostra di essere il vero uomo di classifica, nonostante non avesse i gradi di capitano.
6,5 a DOMENICO POZZOVIVO
A 41 anni, dopo aver fatto i conti con la sfortuna (due cadute nelle prime due tappe), inizia a trovare il proprio ritmo in salita, restando con i migliori fino quasi alla fine. Per un diesel come lui, il Giro è ancora lungo, intanto guadagna otto posizioni in un colpo solo.
4 a ALEXEY LUTSENKO
Dopo l’exploit al giro d’Abruzzo, si affievolisce sulla seconda salita, avendo già ceduto a Oropa e nella cronometro. Anche se veniva annunciato come possibile outsider, è chiaro che il problema non è lui, ma chi lo presenta come uomo da classifica.
2 a LUKE PLAPP
Due come le tappe in cui è stato protagonista prima di questa: a Rapolano, dove è stato in fuga tutto il giorno, e la cronometro chiusa nei primi sette. Logico che al terzo giorno l’australiano paghi lo scotto della fatica, perdendo tutto: classifica e maglia bianca. Ha 23 anni, è al suo primo Giro e avrà sicuramente altre occasioni per farsi notare.