venerdì, Gennaio 24, 2025

Pogacar trionfa nonostante ostacoli e controversie. Giro, una tappa da record per il dominio di Tadej.

Polemiche e cambiamenti nel Giro d’Italia

Con regolarità svizzera, considerata la prossimità di Livigno, l’arrivo del brutto tempo in alta quota crea problemi al Giro. Diminuita la tappa che porta in Val Gardena, già privata in parte dello Stelvio: ormai una situazione abituale. Ci sono discussioni, piccole vendette, se non fai come dico vado via: da una potenziale giornata epica a una penosa recita è questione di attimo.

Una commedia ben nota

Si tratta di una farsa ben nota, stesso copione e gli stessi attori: da una parte gli organizzatori, irremovibili prima della tappa (“Il percorso rimane così com’è”), dall’altra il sindacato dei ciclisti, con il presidente Adam Hansen in testa, che al mattino alza il dito per indicare la pioggia e i fiocchi di neve e chiede modifiche al percorso, specialmente nelle discese. Si arriva a un accordo, siglato “con una stretta di mano” (cit): noi eliminiamo lo Stelvio, voi fate una passerella a Livigno, salvando partenza e arrivo. Peccato che quando è ora di sfilare i ciclisti si rifiutano di scendere dalle macchine di lusso: non vogliono bagnarsi o congelarsi per una recita inutile. Punto. E’ il ritorno eterno del solito schema: caos e improvvisazione continuano a camminare di pari passo, come un anno fa a Crans Montana e prima ancora a Morbegno. Gli organizzatori gridano al tradimento, i corridori tradiscono chi aveva promesso loro qualcosa. E si arrabbiano anche con chi guida la corsa, con chi sorride come Pogacar (“Sono pronto per giornate così, ma anche gli organizzatori dovrebbero esserlo e avere un piano B”), con chi critica aspramente come O’Connor (“Questa è una delle gare peggio organizzate”). Si parlerà ancora di questo, forse già oggi: altra tappa, con la nuova salita Coppi (il passo Sella, iniziale), e ancora clima avverso.

Ex tappa o piccola tappa, per Pogacar non fa differenza: con una spinta sulla rampa finale, conquista un’altra vittoria. E’ la quinta e sul traguardo le conta una per una con le dita. Questa volta supera il più giovane di tutti, Giulio Pellizzari, che sceso dalla bicicletta abbraccia il suo avversario chiedendogli in regalo occhiali e maglia rosa. “Vedendolo arrivare, ho pensato: bastardo, ancora…”, racconta il ciclista marchigiano che aveva già provato l’ebbrezza di un finale con lo sloveno a Torino. Nell’altro Giro, Martinez sorpassa Thomas, seguito da Tiberi, gli altri perdono interesse.

Classifica 16ª tappa Lasa-Santa Cristina Valgardena

  • Tadej Pogacar (Slo, Uae) km 118 in 2h 49’37’’ (media 41,989)
  • Pellizzari a 16’’
  • Martinez (Col) st
  • Scaroni a 31’’
  • Tiberi a 33’’
  • 15° Thomas (Gbr) a 49’’

Classifica generale:

  1. Tadej Pogacar (Slo, Uae), in 59h 01’09’’
  2. Martinez (Col) a 7’18’’
  3. Thomas (Gbr) a 7’40’’
  4. O’ Connor (Nzl) a 8’42’’
  5. Tiberi a 10’09’’
  6. Arensman (Ola) a 10’33’’
  7. Bardet (Fra) a 12’18’’
  8. Zana a 12’43’’

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