Itinerari contrari
- Sono trascorsi tre anni dall’epoca in cui Mercedes e Red Bull si contendevano, punto su punto, il campionato iridato 2021, ma sembra appartenere a un’era geologica diversa.
- Da quella stagione, durante la quale avvenne il cambio di potere sul trono iridato tra Lewis Hamilton e Max Verstappen, il mondo è stato capovolto.
- La Red Bull è diventata la scuderia dominante del Circus, addirittura più di quanto non fosse la Mercedes nei precedenti otto anni.
- Al contrario, il team di Brackley ha subito una clamorosa involuzione, portandolo a conquistare solamente una vittoria in tre stagioni.
Il genio di Max
- Descrivendo chiaramente la situazione del team nero-argento, il consulente storico di Red Bull, Helmut Marko, è stato eloquente.
- Inoltre si dice che Mercedes stia corteggiando proprio Marko nel contesto del piano concepito da Toto Wolff per portare il campione del mondo Max Verstappen a correre per la casa automobilistica di Stoccarda.
- Parlando della sessione di qualifica di ieri in un’intervista al canale austriaco ORF, Marko ha lodato le capacità dell’olandese e ha evidenziato la tota le assenza di comprensione della vettura da parte di Mercedes.
“L’importante era non stressare troppo le gomme nel primo settore, così da mantenere l’aderenza nella parte finale del giro. Ma guardando i tempi e le lamentele di tutti i piloti, nessuno aveva condizioni ottimali. Max ha trovato il giusto compromesso – ha spiegato Marko – mentre Mercedes ha persino optato per gomme medie, dimostrando la loro disperazione. Ma dimostra anche che nessuno era padrone. Fortunatamente, Verstappen ha gestito bene le condizioni difficili”.
- Va comunque detto che anche McLaren ha provato, durante il Q3, un tentativo con gomme medie, senza successo particolare.
- Marko ha poi concluso la sua analisi, non risparmiando una critica a Sergio Perez, che si è classificato quarto in qualifica con la seconda Red Bull.
- “È difficile trovare il giusto equilibrio tra la precisione e il guidare in maniera aggressiva. È necessaria anche una dose di fortuna, poiché un errore potrebbe significare la fine. Perez non è stato all’altezza come Max“
