Indubbiamente affascinante è stata la Sprint svoltasi sul tracciato di Interlagos, un’ottima introduzione per le qualifiche e il Gran Premio. Il risultato ha confermato le previsioni, con una doppietta McLaren che ha visto Norris previncere, mentre Piastri gli ha ceduto il passo nelle fasi conclusive per garantirgli un punto in più nella classifica del campionato piloti. Tuttavia, alle loro spalle, sorprendentemente, si è fatto strada un audace Max Verstappen, che, comunque, scivola al quarto per una penalità ricevuta durante la Virtual Safety Car, ma che ha comunque lanciato un segnale significativo in chiave mondiale, mostrando un ottimo ritmo di gara che, senza VSC, gli avrebbe potuto consentire persino di raggiungere la seconda posizione in soli 24 giri, di cui più della metà trascorsa bloccato dietro a un Leclerc intento a resistere. La Red Bull si è mostrata un eccellente compromesso tra maneggevolezza, gestione degli pneumatici e velocità, con un’incedere nettamente più performante rispetto a quanto evidenziato sul giro secco, disciplina in cui lo stesso Verstappen ha ammesso di non aspettarsi di essere competitivo neppure nelle qualifiche previste per la serata, ribadendo però le sensazioni positive riguardo al ritmo gara, fondamentali in vista del Gran Premio, dove l’olandese partirà, ricordiamo, con 5 posizioni di penalità per la sostituzione dell’Unità di Potenza.
Red Bull con un assetto impeccabile, McLaren promettente, Ferrari da rivedere
È piuttosto chiaro dai dati che il ritmo delle due vetture arancioni sia stato più rapido di tutta la concorrenza, ad eccezione di Verstappen, il quale ha registrato medie di tempo identiche a quelle del duo di testa, diversamente da Leclerc, distante circa due decimi e con un evidente calo finale. L’impressione per il team del Cavallino è che le due SF-24 abbiano tentato di mettere a punto un assetto capace di massimizzare le prestazioni fin dalla gara breve, ma che il risultato sia stata una vettura con un livello di maneggevolezza inadeguato, estremamente complicata da gestire nei punti critici del tracciato. Analizzando la telemetria media, risulta difficile trovare una qualche correlazione sulle prestazioni: i dati di Leclerc evidenziano infatti sia ottimi spunti, sia momenti di difficoltà sia nei tratti lenti che in quelli veloci, suggerendo un comportamento della vettura difficile da prevedere e decisamente non omogeneo. Anche McLaren, in verità, ha mostrato sicuramente molta velocità, sebbene il suo vantaggio fosse inferiore alle attese, risultando anch’essa piuttosto rigida e bassa rispetto al pavimento, con alcune difficoltà di gestione e una distanza tra Norris e Piastri che ha oscillato notevolmente per tutta la gara. Osservando la crescita di Verstappen negli ultimi giri, l’impressione è che un grande contributo al mantenimento della seconda posizione di Piastri sia derivato dalla Virtual Safety Car finale.
Tutti a modificare gli assetti (eccetto Red Bull)
Osservando anche la buona rimonta di Sergio Perez, si ha l’impressione che la Red Bull sia il team che ha, in definitiva, maggiormente compreso le condizioni di asfalto e pista per la Sprint. Si può immaginare che l’approccio del team di Milton Keynes rimarrà invariato, sebbene vengano effettuati aggiustamenti alle diverse condizioni di gara, dove i giri saranno 71 e si partirà con il serbatoio pieno. Gli altri cercheranno di lavorare, probabilmente sulla miglioramento della maneggevolezza della vettura, un aspetto su cui, come già accennato, la Ferrari ha mostrato di avere le maggiori difficoltà, con errori molto frequenti da parte di entrambi i piloti che faticavano a controllare la monoposto. Data la possibilità di sorpassi su questo tracciato, è probabile che tutti decidano di orientare in modo significativo gli assetti verso il passo gara, pertanto le prestazioni dovrebbero certamente migliorare. Resta da considerare che sia per le qualifiche che per la gara, il rischio di pioggia appare abbastanza elevato. McLaren parte sicuramente favorita anche per le qualifiche, anche nel caso in cui dovesse piovere, ma è chiaro che Ferrari cercherà di fare un significativo progresso e queste sono le quattro vetture che potrebbero occupare le prime due file della griglia, ma la variabilità delle condizioni ambientali, meteorologiche e delle temperature rende il condizionale un obbligo forte e le qualifiche un’altra sessione da seguire attentamente.