Ferrari, entusiasmo alle stelle dopo Austin
Il successo di Austin ha elevato l’entusiasmo in casa Ferrari. Grazie agli ultimi aggiornamenti tecnici sulla SF-24, comprese le modifiche che il team principal Frederic Vasseur ha descritto come “innovazioni non evidenti”, la rossa ha cominciato a mostrare il suo potenziale. Anche Carlos Sainz, così come il collega Charles Leclerc, desidera sfruttare questo momento favorevole per proseguire la lotta nelle posizioni di vertice, magari portando a casa ulteriori vittorie prima di intraprendere la nuova avventura con Williams. Una possibilità che lo spagnolo considera realizzabile già a Città del Messico. Non è un caso: sebbene Maranello non vinca qui dal lontano 1990, si tratta di un tracciato potenzialmente “amico”, dove l’anno scorso entrambi i piloti si erano garantiti la prima fila in qualifica, per poi concludere la gara rispettivamente in terza e quarta posizione a causa delle difficoltà nel gestire l’usura delle gomme.
Sainz punta alla vittoria in Messico
In un anno, tuttavia, il panorama è radicalmente cambiato e sebbene la monoposto del Cavallino rampante non sia tanto competitiva quanto prima nel giro secco, sembra profilarsi la possibilità di gestire al meglio l’usura degli pneumatici. Così, un antiegoismo storico si è trasformato in una risorsa. “Ritengo che si possa ambire – ha dichiarato Sainz alla vigilia dell’evento all’Autodromo Hermanos Rodriguez – da questo momento in poi a puntare sempre al podio o a conquistare la vittoria. Ci saranno circuiti come quello del Qatar dove non sarà così semplice come ad Austin o forse in Messico. Mi auguro che qui riusciremo a capitalizzare il buon stato d’animo che abbiamo e cercare di lottare per la prima posizione. È un tracciato che apprezzo e dove abbiamo sempre reso bene in passato. Sono fiducioso”.
Incertezze sul caso Verstappen-Norris
Sainz ha anche condiviso il suo punto di vista sul confronto tra Max Verstappen e Lando Norris, di cui continuano a parlarsi anche in seguito alla richiesta di revisione della penalità imposta dalla McLaren: “Ritengo che entrambe le vetture debbano restare sempre in pista. Quando si verificano situazioni in cui entrambe escono, allora bisognerebbe identificare chi è responsabile. Credo che sia molto difficile, per come sono formulate oggi le normative, determinare il colpevole in circostanze simili. Allo stesso tempo, ci sono anche troppe sanzioni, quindi penso sia fondamentale sedersi attorno a un tavolo con la FIA e comprendere esattamente come siano giunti a certe decisioni”.