giovedì, Maggio 22, 2025

Sainz: “Questo anno è stato caratterizzato dalla completa instabilità, non è stata una condizione ottimale”

L’epilogo in rosso

Dopo quattro annate in cui ha ottenuto 4 successi, 6 pole position e un totale di 23 podi (prima della gara finale di Abu Dhabi), la domenica segnerà la conclusione dell’esperienza di Carlos Sainz in Ferrari. Al pilota iberico non è stato rinnovato il contratto in scadenza a fine anno e nel 2025 ha scelto di intraprendere un nuovo percorso con la Williams, con l’intento di contribuire al ritorno del team tra le principali scuderie della Formula 1.

Nell’intervista rilasciata a Sky Italia, Sainz ha parlato sinceramente della telefonata che – dal punto di vista professionale – non avrebbe mai voluto ricevere: “La sensazione di quella chiamata a fine gennaio, in cui mi è stato comunicato che non sarei rimasto in Ferrari – e che pensavo sarebbe rimasta una possibilità – è stata la fase più critica del mio quadriennio”.

Una situazione difficile

Tra la scelta dei dirigenti di Maranello e l’annuncio ufficiale del passaggio in Williams sono trascorsi sette mesi, caratterizzati da diverse indiscrezioni di mercato: “È andata così, o come dice in romanesco il mio allenatore Pierluigi Della Bona ‘così doveva andare’. Tuttavia, come ultima annata, tutto ciò mi ha senza dubbio dato una motivazione in più, ho voluto impegnarmi ulteriormente. Forse sì, mi ha anche molto aiutato. D’altra parte so che è stato impegnativo quel periodo, non sapere dove avrei corso nel 2025 e i rumors che circolavano. Ogni weekend c’erano domande dei media sul mio futuro. Non è stato semplice, entrambe queste situazioni non sono state affatto facili. Sono però fiero di aver disputato una stagione relativamente buona, considerate le circostanze in cui mi sono trovato”.

Sainz non ha negato di aver affrontato un anno particolarmente complicato: “Un pilota ha bisogno di stabilità per esprimersi al massimo e io quest’anno ne ho avuta praticamente assente. Non sapevo quale squadra avrei rappresentato nel prossimo Mondiale, ero consapevole di essere in un team che a fine stagione avrei dovuto salutare. Nelle annate pregevoli di F1, i grandi piloti si sono sempre trovati completamente immersi in una squadra con un progetto a medio-lungo termine, della quale conoscevano il loro ruolo per crescere tutti insieme. L’incertezza in cui mi sono trovato mi ha sì motivato, ma per competere in una stagione servirebbe avere un ambiente sereno e perfetto attorno. Una scuderia ideale, insomma. E non sostengo di non averla avuta quest’anno, però non è stata di certo la situazione ottimale”, ha concluso il pilota spagnolo.

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