Articolo di Simone Peluso
Tre tornanti. Il Gran Premio di Monaco in 78 giri ha visto il culmine nelle prime fasi, quando una bandiera rossa, causata dal violento incidente tra Perez e le due Haas, ha eliminato l’unico elemento di emozione che questo evento monegasco ha da offrire: la danza dei pit stop, fondamentale per dare ai team un’opportunità di sorpasso.
Una questione tutt’altro che nuova, soprattutto a Monte Carlo. Viene in mente la gara del 2011, la prima della nuova era Pirelli che introduceva pneumatici con alta usura, costringendo anche a Monaco a più di una fermata. In quella gara, Fernando Alonso, su una strategia a due soste e con pneumatici più freschi, seguiva da vicino la Red Bull di Sebastian Vettel (quasi senza gomma dopo una sola sosta) ed era pronto a sorpassarlo, ma un incidente nel gruppo causò una pausa che permise al tedesco di cambiare pneumatici senza penalità, concludendo la corsa senza stress.
Da molti – troppi – anni ormai, il regolamento richiede l’uso di almeno due mescole diverse durante la gara, ma non un pit stop obbligatorio. Ciò permette alle squadre di sfruttare interruzioni di gara per smarcare la sosta prevista. Una situazione che a Monaco 2024 è diventata estrema: il basso degrado degli pneumatici su una pista lenta, con asfalto poco abrasivo e sorpassi quasi impossibili, consente di completare praticamente l’intera gara con lo stesso set di pneumatici.
Il suggerimento di Hamilton
“Monaco è il weekend più bello dell’anno, tranne la domenica”. Così proprio Alonso, il veterano di questa Formula 1, si era espresso giovedì davanti ai media, evidenziando come la bellezza della qualifica cozzasse con una gara difficile, dove il pilota ha poche possibilità di azione.
Anche Lewis Hamilton si è pronunciato a riguardo, avanzando una proposta specifica per Monaco: “Monte Carlo non è cambiata rispetto al passato, le vetture sono più grandi e c’è un alto rischio di finire contro il muro. Mi piacerebbe che la pista fosse più larga. Fa parte della storia come Silverstone e Monza, sono gemme del nostro sport, ma Monaco non sempre offre uno spettacolo. La gara è sempre la stessa, con una sosta, quindi direi che avere pneumatici specifici per questa gara per avere più pit stop e creare più suspense non sarebbe una cattiva idea. I leader della F1 possono trovare una nuova formula per rendere l’evento più avvincente”.
Le idee non mancano, gli stessi piloti spingono in questa direzione. L’auspicio è che l’esperienza di quest’anno non sia vana e possa guidare verso un tavolo di discussione utile per il futuro. Imponendo anche solo una sosta obbligatoria in gara, e non l’uso di due mescole diverse, potrebbe essere un passo in questa direzione.