Tappa regina
Epica come un sovrano: solo Tadej Pogacar poteva affrontarla da campione, onorando il Giro e mettendo il punto finale. Non si tratta più solo di ciclismo, ma di un’ebbrezza ad alta quota: una volta c’era l’equilibrio che portava alla noia, adesso c’è la supremazia di un fenomeno che non si accontenta, ma ha il talento e la creatività per divertire se stesso e gli altri.
Le gesta di Pogacar
Sulla montagna innevata, in coda alla tappa più lunga e impegnativa, Pogacar offre il suo spettacolo imperdibile: le luci si spengono a 15 km dal traguardo, quando il ciclista sloveno saluta i rivali di classifica e inizia la sua performance annunciata. Li supera uno dopo l’altro, salta Quintana a due km dall’arrivo e poi si concede il piacere di passare come un vincitore, mandando in delirio la folla che lo attende, perché i grandi campioni come lui non hanno confini, ma sono di tutti.
La superiorità di Pogacar
È un giorno all’insegna di Pogacar, che ancora ha molto da fare in questo sport, come la doppietta con il Tour per cui sta già lavorando. È una giornata di ciclismo straordinario e leggendario, tipica di quando il Migliore esprime tutta la sua superiorità a tal punto da sembrare di essere in un altro sport rispetto agli altri. Questa tappa spazza via la terza settimana, considerata in passato decisiva: da tempo era già tutto deciso, ora servirà solo a definire una classifica in cui Pogacar ha creato un gap insanabile con gli avversari.
Dichiarazioni di Pogacar
“È una delle giornate più straordinarie della mia carriera. Avevo puntato su questa tappa fin da dicembre, quando ho esaminato il percorso, conosco Livigno fin dai tempi da juniores: è andato tutto come previsto. Non mi interessa alimentare leggende, sono felicissimo di aver vinto di nuovo, è un momento gioioso della mia vita. Il Giro è chiuso? Ci sono ancora sei tappe, monitoreremo giorno per giorno, al Tour e a Vingegaard, ma non solo a lui, inizierò a pensare dopo questa settimana”, sono le parole con cui Pogacar festeggia il quarto successo di tappa e una giornata in cui i rivali sembrano sorprendentemente contenti, mantenendo le loro posizioni. Cambiano solo i distacchi e tra i pochi a perdere terreno c’è Tiberi, che vede allontanarsi il podio: nessun problema, ci saranno ancora occasioni per rimediare nel resto del Giro.