di VALERIO BARRETTA
Verstappen, motore in panne in Messico
Con un vantaggio di 57 punti in classifica rispetto a Lando Norris, a Max Verstappen “bastano” cinque gare di gestione per conquistare il suo quarto titolo mondiale. Ciò che l’olandese deve assolutamente evitare sono i problemi di reliability, affinché possa accumulare un punteggio costante ad ogni weekend, il che gli permetterebbe di resistere alla rivalutazione di Norris, anche nel caso in cui il britannico vincesse tutte le restanti gare.
In questa prospettiva, l’evento in Messico non ha sicuramente preso avvio nel migliore dei modi: le FP2 del tre volte campione del mondo sono durate solamente quattro giri, a causa di problemi al motore già riscontrati al termine delle FP1.
Verstappen ha manifestato preoccupazioni riguardo a rumori anomali della sua unità propulsiva. Sembrava che i guasti fossero stati risolti tra le due sessioni, ma l’olandese è stato visto muoversi tra pista e box, senza notare alcun miglioramento sul suo motore.
Il parco-motori di Verstappen è più ristretto rispetto a quello dei suoi avversari, dato che l’unità propulsiva utilizzata in Canada si è rotta subito. Se anche questo motore dovesse rompersi, la gestione delle unità propulsive per il campione del mondo diventerebbe ancora più complessa, e potrebbe comportare ulteriori penalità in griglia.
